Resta in cella “bombarolo” di San Gennaro Vesuviano “tifoso” dell’Isis e della camorra

E’ socialmente pericoloso perche’ inneggia all’Isis e alla camorra. Il giudice per le indagini preliminari di Napoli ha convalidato il fermo per Diego Menna Ottati, 30enne, di San Gennaro Vesuviano, arrestato domenica per il reato di apologia del terrorismo e detenzione di materiale esplodente. Nella sua casa i militari dell’Arma hanno trovato un arsenale: 146 micce collegate ad inneschi, congegni elettronici per l’azionamento a distanza e un telecomando; oltre ad una serie di poster appesi in stanza di volti di camorristi, mafiosi e terroristi. Il giudice pero’ lo ha lasciato in galera solo per il materiale esplodente ritrovato in casa e non per l’apologia al terrorismo. Dal suo profilo Facebook l’indagato inneggiava agli attentati in Francia e Bruxelless, alla guerra contro gli Stati Uniti. Ma anche alla camora, alla mafia e un video di una decapitazione dell’Isis. L’arresto è avvenuto l’altro giorno portava la firma degli uomini del gruppo di Castello di Cisterna. L’uomo era stato sottoposto ad attento monitoraggio perché aveva pubbli- cato su propri profili di Facebook frasi di consenso nei confronti di personaggi della criminalità organizzata e, addirittura, un video ritraente la decapitazione di un prigioniero da parte dell’Isis. E non solo. Nella sua abitazione a San Gennaro Vesuviano i militari hanno trovato 146 micce di varie lunghezze collegate a inneschi, congegni elettronici per l’azionamento a distanza di esplosivi e un telecomando di attivazione, 3 mortai di fabbricazione artigianale e una centralina pirotecnica di controllo, 3 bossoli di artiglieria da 50 cm. E batterie di tubi di lancio di varia dimensione. Sono stati inoltre sequestrati un tablet, un computer fisso e uno portatile memorie di massa e smartphone di ultima generazione. Alle pareti di vari ambienti della casa numerose effigi e articoli di giornale riguardanti vari capi clan , sia di camorra che di mafia.


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