Una partita di droga non pagata per un valore commerciale di circa 300mila euro. Ecco la causa scatenante della guerra scoppiata tra Soccavo e il rione Traiano nei primi di settembre 2015 e continuata fino al 2016, con una breve pausa estiva. Da un lato gli affiliati al clan Puccinelli-Petrone e dall’altro i malavitosi legati ai Vigilia dall’altro.
Omicidi, agguati e sparatorie notturne hanno scandito più o meno 12 mesi, durante i quali però le forze dell’ordine non sono rimaste a guardare. Cosicché al momento gli arsenali dei due gruppi di malavita sono più sguarniti di prima. Sullo sfondo, almeno per un periodo, come ha riportato Il Roma, ci sarebbe un accordo di vari clan dell’area flegrea, non tutti ma diversi, contro i Vigilia di Soccavo, alleati secondo gli investigatori soltanto con i Pesce-Marfella di Pianura. Una voce rimbalzata dal territorio e arrivata alle orecchie degli investigatori anticamorra, che l’hanno verificata. In ballo ci sarebbe, come sempre in quella zona, il controllo delle piazze di droga: l’affare principale nel rione Traiano, zona in cui le estorsioni per ragioni strutturali, essendoci pochi negozi, non possono rappresen- tante un business. Tra l’altro nel quartiere si vende sostanza stupefacente a buon mercato, al punto da fare concorrenza a Scampia. In particolare, le indagini di polizia e carabinieri nei tremendi primi giorni di settembre hanno fatto emergere che sarebbero tre i luoghi nel rione Traiano appannaggio del clan Vigilia di Soccavo, visto evidentemente come un invasore. Ma l’attacco ai nemici di camorra dei Petrone-Puccinelli, al cui interno starebbe emergendo secondo polizia e carabinieri la figura di un uomo direttamente ai vertici del clan, potrebbe essere animato da interessi più ampi. D’altro, sull’altro fronte le incursioni nel rione Traiano sarebbero state il frutto avvelenato di analoghi ragionamenti. Dunque, gli investigatori hanno le idee chiare e dal lato delle indagini l’attività di polizia e carabinieri procede speditamente e promettono risultati almeno a medio termine. Ciò che mancava, secondo gli abitanti del rione Traiano e di Soccavo, era la pre-venzione. Ma successivamente polizia e carabinieri hanno rafforzato i controlli e oggi si può tranquillamente affermare che la situazione non è più a livelli di allarme rosso. Se altri clan si stanno affiancando ai Petrone-Puccinelli contro i Vigilia, considerati attualmente i più forti a Soccavo, allora la guerra è destinata a continuare, a meno che i gruppi non raggiungano un accordo. Ed è proprio ciò che sarebbe successo, anche se la camorra è imprevedibile e gli equilibri negli ambienti di mala hanno la precarietà come caratteristica.
L’agguato a Testa è l’inizio delle ostilità con i Sorianello
Con i Petrone-Puccinelli sono schierati, secondo gli investigatori, i Sorianiello, un altro gruppo con basi tra il rione Traiano e Soccavo. E proprio seguendo questo filone d’indagine che gli investigatori hanno individuato in un episodio ben circostanziato l’inizio della guerra dell’area flegrea tra Soccavo e rione Traiano. Infatti, dopo un periodo di scaramucce, la riapertura delle ostilità tra i Vigilia e i Sorianello, un tempo uniti sotto le bandiere dei Grimaldi, si è avuta con il ferimento di Luigi Testa del 20 febbraio scorso. Quella sera gli inquirenti capirono che la guerra nella guerra era entrata nel vivo e che i tentativi di mediazione per una tregua duratura erano falliti. Il 29enne Luigi Testa, conosciuto dalle forze dell’ordine per precedenti di polizia per droga, figlio di Giovanni, anch’egli già noto agli investigatori, era in compagnia di un conoscente dello stesso quartiere quando due sicari in sella a uno scooter gli spararono contro, centrandolo al torace. Il ferito, soccorso e trasportato all’ospedale San Paolo, furicoverato in gravi condizioni nel reparto di rianimazione in prognosi riservata per poi riprendersi gradualmente. Dell’indagine si sta occupando la polizia e la pista più seguita ancora porta ai contrasti tra i Sorianiello e i Vigilia, cui sarebbe legato il ferito. L’agguato avvenne in traversa Contieri, nella zona di Soccavo vecchia, ed è stato il frutto avvelenato della divisione in più gruppi di malavita creatasi con il declino del potente clan Grimaldi. Da allora le scissioni si sono susseguite e ora sul territorio si contano diversi clan, tra cui anche gli Scognamillo. Ma, almeno questa è l’ipotesi presa maggiormente in considerazione, in questo periodo i contrasti più gravi riguarderebbero i Vigilia e i Sorianiello. Mentre a dicembre scorso il ras Alfredo Sorianiello “o’ biondo” fu arrestato perché voleva vendicarsi dei Tommaselli di Pianura perché, secondo gli investigatori, attribuiva a questi ultimi l’omicidio del figlio Fortunato.