Scafati, traffico di droga a Mariconda: pesanti condanne per Matrone e Curcio

Scafati. Due condanne pesantissime a dieci anni di reclusione e una raffica di assoluzioni. Si conclude a sette anni dal rinvio a giudizio il processo agli uomini delle ‘palazzine di Mariconda’ che secondo l’antimafia trafficavano in droga e mettevano a segno estorsioni, capeggiati da Antonio e Salvatore Di Paolo, padre e figlio. Proprio quei capi sono stati assolti da tutti i reati alcuni ‘per non aver commesso il fatto’ altri per prescrizione. Le condanne sono arrivate per Francesco Curcio (10 anni) e Pasquale Matrone (10 anni) per traffico di droga, così come aveva chiesto il pm Maurizio Cardea. Per tutti gli altri c’è un’assoluzione decisa dai giudici del Tribunale di Nocera Inferiore – presidente Domenico Diograzia, a latere Caccavale e Russo Guarro – nel corso dell’ultima udienza tenutasi giovedì pomeriggio. Sono stati assolti Angelo Romano, ex collaboratore di giustizia; Alfredo Faiella, Loredana Sicignano, Antonio Di Paolo, ex titolare del Desert inn di Pompei e il figlio Salvatore; Enrico Berritto, Francesco Terrestre di Poggiomarino ed Enrico Chierchia, difesi dagli avvocati Quirino Iorio, Ernesto Sibilio, Alessandro Laudisio, Antonio Raiola, Luciano Pepe.

Il traffico e la vendita al dettaglio di stupefacente si sarebbe sviluppato in tutto l’arco del 2004, dopo che era stato sgominato l’altro gruppo egemone nella zona quello Tammaro-Di Lauro. Nell’ambito della stessa inchiesta, la Dda di Salerno fece sequestrare alcuni beni di Di Paolo, in particolare la sua abitazione. A incastrare Salvatore o’ desert inn in particolare le dichiarazioni di Angelo Romano e quelle della ex moglie del boss che avevano parlato dello spaccio di droga nelle palazzine Iacp, e delle estorsione ai commercianti di via Santa Maria la Caritá.


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