Scandalo al Cimitero di Pagani, cambio di loculi per evitare contatti tra la vittima e il boss che l’aveva ucciso

Pagani. Quando anche la vicinanza di tombe tra famiglie rivali può rappresentare un motivo di ordine pubblico. Accade nel cimitero di Pagani dove vi sono strane attribuzioni di loculi e di tombe al camposanto che coinvolgono note famiglie della camorra. Al centro dello strano caso, c’è ancora una volta don Flaviano Calenda, parroco discusso della Chiesa madre del Corpo di Cristo, e l’attuale sindaco Salvatore Bottone. Una delibera del 2010 dà il senso di quello che accade nel camposanto cittadino, allora Bottone era facente funzione, e don Flaviano il responsabile della congrega al cimitero. Qualche mese fa, dopo un servizio de Le Iene su un presunto mercimonio di tombe scattò la denuncia nei confronti di Don Flaviano. A cinque mesi di distanza spunta una strana delibera di Giunta, come riporta oggi Il Mattino, del 2 luglio 2010. In quella delibera, il Comune di Pagani sosteneva che i loculi della cappella gentilizia voluta da don Flaviano Calenda erano ceduti ad altre persone anche se non erano iscritti alla congrega. In particolare, la delibera dell’esecutivo riguardava la sepoltura di Adriano De Risi, il pregiudicato 35enne ucciso per una questione di droga, da Alfonso Greco – il boss di Sant’Egidio, oggi pentito e dai suoi sodali. Fu proprio il padre di De Risi a chiedere che – vista la vicinanza tra tombe con la famiglia Greco – il corpo del figlio fosse tumulato fuori dalla cappella del S. S. Corpo di Cristo. E la delibera cita così “(il padre di De Risi) dovendo provvedere alla tumulazione del figlio all’interno della Cappella Cimiteriale del S.S. Corpo di Cristo, ove è concessionario di un loculo, ha rappresentato che all’ interno della predetta cappella ed in adiacenza al loculo ove avrebbe dovuto seppellire il proprio figlio, è situato il loculo di cui è concessionaria la famiglia del presunto omicida; per evidenti motivazioni di ordine pubblico che ne potrebbero derivare, ha chiesto l’assegnazione provvisoria di altro loculo ubicato in altro luogo del cimitero”. Dunque, sia i De Risi che i Greco, questi ultimi oggi tutti collaboratori di giustizia, hanno loculi nella Cappella gentilizia gestita da don Flaviano. Il Comune, dopo quelle rimostranze dei familiari della vittima e per evitare frizioni, il Comune di Pagani si adoperò per soddisfare la richiesta del padre di Adriano De Risi mettendo a disposizione uno dei cinque loculi cimiteriali riservati all’amministrazione per casi eccezionali.


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