Sfuggono all’arresto poi si presentano in Tribunale per assistere al processo del complice: riconosciuti e denunciati

Non credevano di essere riconosciuti dai poliziotti a cui erano sfuggiti 8 ore prima, quando il loro complice invece era stato arrestato: preoccupati per la sua sorte si sono così presentati in aula per assistere al processo con rito direttissimo in Tribunale a Napoli. Ma sono stati riconosciuti in aula dagli agenti e denunciati. I protagonisti della quasi comica vicenda sono due uomini di 42 e 32 anni. I due erano andati ad assistere al processo del complice che era stato arrestato con l’accusa di avere tentato di rubare una Fiat 500 a Pozzuoli. I tre ladri nella tarda serata di ieri hanno tentato di rubare una vettura. Mentre cercavano di mettere a segno il colpo, però, sono stati notati dai poliziotti. Ne è nato un inseguimento: uno dei tre è finito in manette mentre gli altri due sono riusciti a fuggire. Il giorno dopo, in Tribunale, gli agenti notano nell’aula dove si stava per celebrare il processo due persone molto somiglianti ai ladri che, la sera prima, erano riusciti a far perdere le tracce, fuggendo a bordo di una vettura. I poliziotti si avvicinano ai due e cominciano a rivolgere loro alcune domande “a trabocchetto”. Uno, alla fine, si tradisce: “non eravamo noi quei due che sono fuggiti in auto”. Un particolare che i poliziotti non avevano fatto trapelare durante la conversazione. Entrambi sono stati bloccati e denunciati per lo stesso reato di cui, alla fine, è stato riconosciuto colpevole il “collega”, condannato dal giudice a un anno di reclusione con pena sospesa e obbligo di firma.

 

 

 


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