Arriva il verdetto di primo grado in merito all’inchiesta bis sulla specula- zione edilizia in una vasta area di Marano, che aveva già por- tato il 23 ottobre 2013 all’emissione di misure cautelari, ha dato agli inquirenti della Dda e ai carabinieri del Nucleo investigativo altre certezze sui rapporti tra il clan e i colletti bianchi napoletani. Come riporta Il Roma l’altro pomeriggio è arrivata la sentenza di primo grado per quello che è ritenuto dalla pubblica accusa il braccio imprenditoriale del clan Polverino: Antonio Simeoli detto “Ciaulone”, con il quale lavoravano fianco a fianco i figli Luigi e Benedetto. Quasi un secolo di carcere totale per gli 11 imputati. Tra le pene più alte quelle inflitte proprio ad Antonio Simeoli, 15 anni e a Benedetto e Luigi Simeoli: 25 anni in due. Un’inchiesta dalla doppia conseguenza: 10 indagati, tra i quali 3 professionisti e altrettanti impiegati comunali di Marano, e la conferma del sequestro di quote societarie. Sulla vicenda c’è l’ombra, scrivevano i magistrati, del padrino detenuto Giuseppe Polverino “’o barone”, il ras che da latitante conduceva una vita dorata in Spagna e gestiva la cosca imponendo le direttive da seguire anche per poter gestire al meglio economicamente la cosca. Il gruppo di malavita utilizzava come prestanome, secondo l’accusa, l’imprenditore edile Felice Di Iorio.
LA SENTENZA
SIMEOLI Antonio 15 anni
SIMEOLI Benedetto 14 anni
SIMEOLI Luigi 11 anni
NAPOLITANO Angelo 1 anno e 8 mesi
DI IORIO Felice 1 anno e 2 mesi
GRAZIANO Antonio 1 anno e 1 mese
CHIAROLANZA Ferdinando 1 anno e 10 mesi
CAPASSO Angelo 1 anno e 8 mesi
CONTINO Carlo 1 anno e 6 mesi
SIMEOLI Domenico 1 anno
BOSCO CASTRESE 1 anno