Torre del Greco, il cassiere del clan aveva rubato i soldi e il boss Garofalo litigò con le “sue donne”

Dall’indagine della Dda di Napoli sulla costola del clan Falanga legata al boss Maurizio Garofalo “The king of Narcos” e che ieri ha portato all’emissione di 23 ordinanze di custodia cautelare è emerso che Giuseppe Pellegrino, il cassiere del clan che figura tar quelli finiti in cella, non si era limitato a fornire notizie confidenziali ai carabinieri per consentire l’arresto di Maurizio Garofalo avvenuto nel maggio del 2014, ma aveva anche sottratto una parte rilevante del danaro destinato al pagamento delle partite di stupefacente ai fornitori, impiegandolo al gioco on line, gioco rispetto al quale il Pellegrino ha una seria dipendenza. Dal carcere il Garofalo attribuisce in un primo momento le responsabilità dell’accaduto alla moglie Franca Magliulo e al nipote Raffaele ritenendo che gli stessi non siano stati in grado di controllare e frenare il Pellegrino e di costringerlo a rispettare i suoi ordini. Insiste con loro affinchè il Pellegrino sia estromesso dagli affari; la sua persistente e costante presenza, nonostante il suo ordine di allontanarlo dal gruppo, altera profondamente il capo costretto in carcere ad accettare la situazione. Nel giustificarsi con il Garofalo, Franca Magliulo e il nipote Raffaele detto Lello gli riferiscono che lo spazio che al Pellegrino è ancora riconsociuto all’interno dell’organizzazione è dovuto essenzialmente ai comportamenti della nuova compagna del Garofalo , Raimonda Sorrentino, donna scaltra e feroce che ha inteso emarginare la famiglia originaria del Garofalo, i suoi figli e sua moglie per divenire ella il riferimento con i fornitori durante la detenzione del Garofalo. Per realizzare ciò, non ha esitato a farsi sostenere e spalleggiare dal Pellegrino. A quel punto Garofalo ricevendo notizie e versioni diverse dalle ‘sue donne’ in alcuni momenti appare chiaramente in difficoltà . Le dinamiche sentimentali e le rivalità personali delle due donne non ‘giovano’ alla organizzazione e spingono il capo a dubitare ora dell’una ora dell’altra versione. Dopo lunghi ed estenuanti colloqui in carcere Garofalo comprende che la Sorrentino non ha utilizzato metodi sempre corretti per affermarsi nel gruppo anche sfruttando la posizione del Pellegrino. Nonostante ciò ‘sceglie’ la Sorrentino quale futura compagna di vita e di crimine ritenendola peraltro piu’ abile e capace nella gestione dei rapporti all’interno dell’organizzazione. Si assicura però che la moglie Magliulo Franca e il nipote Lello risolvano i rapporti con i fornitori in relazione al significativo debito maturato e proseguano nell’acquisto e nello smercio dello stupefcente nonché nelle alleanze con gli altri referenti della zona detenuti come ad esempio Luigi Papale Luigi attraverso il genero Andrea Oriunto Andrea e gli altri loro fedeli collaboratori come Giancarlo Mennella.

(nella foto da sinistra i protagonisti della vicenda , il boss Maurizio Garofalo, il cassiere traditore Giuseppe Pellegrino, la donna del boss Raimonda Sorrentino, l’ex moglie Franca Magliulo e il nipote Raffaele Magliulo)


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