Gli investigatori sono certi che è in atto una faida tra il gruppo degli “scissionisti” di Chiaiano guidato da un pregiudicato legato fin dalla prima ora al clan Lo Russo e che si trova in una casa lavoro fuori regione e che gode anche di permessi che gli consentono di tornare sul territorio. Sarebbe lui a capo dei gruppo che approfittando dei pentimenti e degli arresti in seno al clan dei “capitoni” che avrebbe deciso di guidare il manipolo dei rivoltosi e prendere il possesso della piazza di Chiaiano e non solo. Ci sarebbe la sua mano dietro la nuova faida iniziata qualche mese fa con una segnale forte e preciso ovvero l’incendio delle auto di moglie e figlio del boss pentito Mario Lo Russo, poi una serie di “stese” e quindi l’escalation dello scontro culminato con l’omicidio di Giuseppe Guazzo, gestore della piazza di spaccio a Chiaiano, per conto dei Lo Russo e quindi il duplice omicidio dell’altro pomeriggio a Miano di Domenico Sabatino e Salvatore Corrado. Ma per questo duplice omicidio potrebbe arrivare presto una svolta in quanto ci sarebbe un testimone oculare. Un terzo uomo che era insieme alle due vittime e che sarebbe stato risparmiato. Gli investigatori lo cercano perché la sua descrizione di quanto accaduto l’altro pomeriggio a Miano davanti ai bambini che giocavano e alla gente in strada (ma nessuno parla) potrebbe essere molto utile a risalire ai killer. Ora in tutto questo continuo cambiamento di scenari e di alleanze gli investigatori stanno cercando di capire chi sta con chi. Sembra uno sciogli lingue ma è così. Anche perché all’orizzonte c’è l’ombra del clan Licciardi e dei reduci dei Mallo.
(nella foto i corpi a terra della due vittime e nel riquadro da sinistra domenico sabatino e salvatore corrado)