Una lite con i giovani boss per una partita di droga dietro l’agguato a Giuseppe Vatiero

Uno sgarro legato agli affari sporchi del quartiere. E una lite violenta scatenata qualche giorno fa. Dietro l’agguato a Giuseppe Vatiero ci sarebbe un mix di antichi rancori rinfocolati all’indomani della sua scarcerazione per fine pena. Una miscela di interessi che portano verso chi oggi gestisce le piazze dello spaccio nella zona delle Case Nuove e del Mercato. Ma anche agli ambienti del racket e dell’usura. A tradire il 55enne pluripregiudicato sarebbe stato l’orgoglio criminale, rinvigorito all’indomani del ritorno in libertà. La pista piuÌ€ seguita dalla polizia conduce al clan Mazzarella, il piuÌ€ forte alle Case Nuove nonostante la penetrazione dei Rinaldi da san Giovanni a Teduccio. Per gli investigatori Giuseppe Vatiero, scarcerato a luglio scorso dopo 10 anni di detenzione, sarebbe tornato nel rione di cui eÌ€ originario con l’intenzione di riprendere il suo ruolo da ras. E cosiÌ€ sarebbero cominciati i contrasti, culminati con l’agguato di cui eÌ€ rimasto vittima. Le sue condizioni restano gravissime dopo l’operazione a cui è stato sottoposto due giorni fa al Loreto Mare dove si trova ricoverato. La chiave dell’agguato consumato via Santa Maria delle Grazie va ricercata dunque negli ultimi  due mesi e mezzo di libertà: un periodo durante il quale l’uomo avrebbe cercato di ritagliarsi nuovamente uno spazio criminale all’interno del quartiere, oggi profondamente mutato sul piano degli equilibri camorristici. C’è una traccia che si sta vagliando in queste ore: quella che porta ad una violenta lite verbale che Vatiero avrebbe ingaggiato con alcuni soggetti considerati oggi i ras delle Case Nuove, gente comunque vicina all’ex gruppo di appartenenza che non vedeva di buon occhio le sue ambizioni. Quali siano stati i motivi di quello scontro non è ancora chiaro. Probabilmente una partita di droga. O forse una somma di denaro non corrisposta. Ipotesi investigative seguite con cura dagli uomini della Squadra mobile guidata da Fausto Lamparelli. Non si escludono però anche altri moventi. A cominciare da quelli legati a fatti estorsivi o di usura. Nella fedina penale di Vatiero il pizzo e il prestito a strozzo sono due elementi che ricorrono abbondantemente. E quindi non si può nemmeno escludere che a scatenare la furia di chi ha sparato, l’altra sera, ci possa essere un profondo rancore nutrito nei confronti della vittima.

 


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