Agerola, il Giudice: “Acampora non uccise Rino Miraglia con premeditazione”

Agerola. Non c’era premeditazione. Antonio Acampora non ha investito il rivale in amore, Rino Medaglia, con premeditazione. Lo sostiene il Gip che dopo l’interrogatorio del pizzaiolo ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Acampora. Vi sarebbe solo il rischio di inquinamento delle prove, per il giudice Antonello Anzalone, che non ha convalidato il fermo di inziato di delitto emesso dal pm Mariangela Magariello della Procura di Torre Annunziata. La ricostruzione degli inquirenti farebbe pensare che Acampora a bordo della sua Volkswagen Polo non aveva studiato – giorni prima – come eliminare l’uomo che accusava di aver una relazione con la ex moglie e con il quale negli ultimi tempi aveva aspri confronti. Gennaro Medaglia, geometra al Comune di Agerola, investito dal pizzaiolo nei pressi del Bar Jeko in via Antonio Coppola a San Lazzaro, martedì scorso, era stato portato in fin di vita all’ospedale di Castellammare di Stabia ed era morto dopo un disperato intervento chirurgico. Le indagini in corso chiariranno i contorni della vicenda. I carabinieri della Compagnia di Castellammare hanno interrogato numerosi testimoni, tra questi anche l’ex moglie di Acampora, che aveva raccontato delle gelosie dell’ex e di alcuni avvicinamenti e intimidazioni a Medagli alcuni giorni prima dell’omicidio. 


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