Ci sono le immagini di una telecamera fissa in cupa Molisso a Ponticelli che potrebbero aiutare gli investigatori a ricostruire con maggiore precisione l’agguato a Luigi De Micco e Antonio Autore dell’altro ieri. Anchew se chi ha sparato dalla macchina in coersa aveva il, casco integrale che gli copriva il viso gli investigatori sono convinti di poter trarre aiuto anche dalle altre telecamere poste lungo il persorso di fuga dei killer. Il fatto cxhe l’uomo indossasse il casco è un segno evidente che si trtatta di qualcuno che temeva di essere riconosciuto trasnitando in piena giorno, quando è avvenuto l’agguato, per le strade di Ponticelli. L’attacco al cuore dei “Bodo” è un segn alke di guerra ben preeciso: sia pewrché si voleva colpire Luigi, l’attuale reggente della cosca, sia perché avvenuto nel loro quartiere generale. Una sfida nella sfida. Gli uomini della squadra mobile di Napoli e quelli del commissariato di Ponticelli che stanno conducendo le indagini stanno scandagkliando in tutte le dirazioni per capire il perchè di quell’agguato prima di cercare di individuare i responsabili. Tra le piste investigative,in primo luogo c’è l’ipotesi che a Ponticelli stia nascendo un nuovo gruppo, verosimilmente composto da cani sciolti e da pregiudicati in passato legati ai Sarno desiderosi si riprendersi uno spazio che gli era appartenuto in passato per il controllo delle piazze di spaccio. Il gruppo si sarebbe coagulato attorno alle famiglie Minichini-Schisa ex del rione De Gasperi e trasferitisi nella vicina Brusciano da alcuni anni. Secondo gli investigatori il gruppo ora avrebbe una base consistente nell’ex feudo dei Sarno. Ma nella geografia criminale di Ponticelli e zone limitrofe vanno inserite altre due organizzazioni: quella con quartier generale tra Cercola e Volla, con la partecipazione anche di alcuni ex cutoliani con quartiere generale tra Cercola e Volla, e i De Luca Bossa nel lotto 0. Poi c’è la pista che porta a Volla dove c’è stato la scorsa settimana un agguato mancato nei confronti di un vcecchio ras di camorra ad opera proprio di uomini legati ai “Bodo” xche volevano regolare una vecchia lite. L’agguato però è fallito. Di qui sarebbe partita la vendetta proprio contro il capo dei De Micco. Scenario alquanto inquietante visto i soggetti in campo. Infine, va considerato che anche il clan D’Amico, i “fraulella” del rione Conocal, non eÌ€ ritenuto completamente fuori gioco dagli inquirenti. Scenario alquanto inquietante visto i soggetti in campo.
(nela foto via cupa Molisso, luogo dell’agguato e nel riquadro il boss Luigi De Micco e Antonio Autore)