Camorra, agguato a Ponticelli: è già tornato a casa il boss ferito Luigi De Micco

Il boss Luigi De Micco è stato dimesso dall’ospedale “Villa Betania” dover era stato ricoverato nel primo pomeriggio di oggi in conseguenza dell’agguato di camorra di cui era rimasto vittima.  Il reggete dei “Bodo” di Ponticelli ha riportato la compressione di una costola a causa di un proiettile penetrato nel fianco. E’ stato invece trasferito all’ospedale “Cardarelli” Antonio Autore, ferito da proiettili alla schiena. Gli agenti del Commissariato Ponticelli hanno recuperato sul luogo dell’agguato 15 bossoli calibro 7,65. Secondo gli investigatori chi ha sparato aveva l’intenzione di uccidere, ma i due pregiudicati sono riusciti a fuggire a piedi. La Polizia sta visionando le immagini di alcuni esercizi commerciali della zona, che potrebbero fornire elementi utili alle indagini.

 Secondo quanto hanno riferito agli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Ponticelli sarebbero stati avvicinati da un auto e a sparare un uomo che indossava un casco integrale. I poliziotti hanno trovato a terra ben 15 colpi di arma da fuoco calibro 765. I due sono stati raggiunti da due persone su un’auto, che indossavano caschi integrali, ed hanno aperto il fuoco. In via Cupa Molisso, la polizia ha trovato e sequestrato 15 bossoli calibro 7,65. In corso rilievi e l’ascolto di eventuali testimoni, nonche’ l’acquisizione di immagini di video-sorveglianza nell’area. L’agguato e’ riconducibile presumibilmente a contrasti con il clan D’Amico “fraulella” per il controllo delle piazze di spaccio nel rione.

 Luigi De Micco era tornato in libertà il 15 giugno dello scorso anno dopo la sentenza che lo mandò assolto dalle accuse dei oentiti di essre la mente finanziaria del clan retto dal fratelli Marco e Salvatore. Il primo ebbe una codanna a otto anni di carcere e il secondo a 12 anni. Secondo gli investigatori è lui il vero capo dei famigerati “Tatuati”, temuto al punto da non poter essere nominato nei colloqui tra affiliati che lo citano come “il parente” o con un generico “lui”. Invece a Luigi era affidata la gestione delle scommesse online e l’intera contabilità del clan. In quella circostanza fu assolto  “perché il fatto non sussiste” e tornò libero . Era stato arrestato nel maggio del 2014 nel blitz contro il clan con 14 arresti.


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