Un’altra scarcerazione eccellente potrebbe arrivare presto nella zona centro orientale di Napoli. La Corte di Cassazione infatti in una ordinanza “fiume” spazza via la sentenza di condanna a 14 anni che avrebbe incastrato Vincenzo Mazzarella detto “Harry Potter” al carcere per almeno un altro decennio. E invece adesso, clamorosamente, è ad un passo dalla libertà. La vicenda viene ripercorso con puntualità dal quotidiano Il Roma. Vincenzo Mazzarella, boss della zona della Maddalena, considerato il capo del clan per conto del padre Salvatore detto “’o contrario”, è in carcere dal 2011. Fu raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare per traffico di droga, come capo e promotore di un’associazione che avrebbe favorito il clan di appartenenza. Per questa ragione fu condannato ad oltre 15 anni di reclusione. Di qualche anno più bassa fu la condanna della corte d’Appello. Ma la battaglia, vera, l’avvocato Giuseppe De Gregorio, se l’è giocata davanti ai giudici della Suprema Corte. Il penalista ha dimostrato che le accuse contro il suo assistito non erano tali da poter portare alla condanna per traffico di droga. De Gregorio ha dimostrato che non era sussistente l’associazione e per questo la decisione della Corte. Adesso gli atti torneranno in Corte d’Appello ma i termini sono scaduti e Mazzarella per questo processo potrà essere processato solo a piede libero. La scorsa settimana si è concluso invece il processo per estorsione aggravata dal metodo mafioso. In primo grado era arrivata una condanna a 9 anni e 6 mesi di reclusione. In appello, dopo l’intervento del difensore, è arrivata lo sconto: 4 anni che va in continuazione con un’altra condanna, per un totale di 6 anni. Considerando che il boss è in carcere dal 2011 il conto è presto fatto. Secondo le indagini della Guardia di Finanza, la banda capeggiata da Mazzarella, nel processo per il quale è stato condannato la scorsa settimana, costringeva i commercianti della zona al versamento di somme di denaro fino a 2.500 euro al mese. “in particolare, con violenze e minacce costringevanoì alcuni rivenditori di cd e dvd della zona al pagamento di quanto indebitamente richiesto”.