Camorra, duplice omicidio Daniele-Scarallo: restano in carcere mandanti e killer

Faida della Sanità, restano tutti in carcere i quattro sog- getti coinvolti nel duplice omicidio Daniele-Scarallo. Per quel delitto eccellente, che aveva scatenato la guerra tra i Misso e i Torino. La Dda, a dieci anni di distanza, è riuscita a in- chiodare il pentito Salvatore Torino “’o gassusaro” e il figlio Nicola, Nicola Di Febbraro e Nicola Sequino. Le ipotesi accusatorie, dopo l’ordinanza di custodia cautelare spiccata lo scorso 24 ottobre, hanno retto, come riporta Il Roma, anche in sede di Riesame. I giudici  hanno disposto la convalida della misura coercitiva.
Il caso è arrivato a una svolta grazie alle dichiarazioni rese negli ultimi mesi agli inquirenti da Salvatore Torino. “’O gassusaro”, oggi collaboratore di giustizia, si è infatti autoaccusato, in qualità di mandante, come il responsabile dell’agguato messo a segno l’1 dicembre del 2006 in via Sanità. Ma il ras che voleva spodestare i Misso, smantellandone l’egemonia sul rione, ha parlato con i pm anche del gruppo di fuoco che, obbedendo alle sue disposizioni, ha poi portato a termine la missione di morte. A sparare contro Ciro Daniele e Ciro Scarallo, entrambi affiliati al clan di ’o nasone, sa- rebbero stati quindi Nicola Torino, figlio di Salvatore, e Nicola Di Febbraro. Nel raid fu coinvolto, seppur con un ruolo di seconda linea, anche Nicola Sequino: il 47enne avrebbe infatti fornito al commando la pistola utilizzata per
mettere a segno l’agguato.
La morte di Daniele e Scarallo, stando a quanto riferito dal neocollaboratore di giustizia, sarebbe stata la risposta del clan all’omicidio, avvenuto due giorni prima, di Antonio Colucci, uomo di “mala” ritenuto vicino proprio al gruppo dei Torino. Il blitz di via Sanità si rivelerà un punto di non ritorno per entrambe le fazioni. Quella che ne venne fuori fu infatti una guerra senza quartiere, andata avanti per anni e sfregiata da un’impressionante scia di sangue. Alla fine sia i Misso che i Torino, già minati dalla prima raffica di pentimenti, finirono per implodere su se stessi.


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