Erano diventati il terrore dei commercianti delle bancarelle della Maddalena, si erano messi in testa di riprendere la “gloria criminale” della Paranza dei Bimbi e avevano scatenato una vera e proprio guerra contro i Giuliano e i gruppi satelliti orbitanti attorno alla potente famiglia criminale di Forcella. Ventiquattro anni, barba folta e sguardo truce non a caso nonostante la sua giovane età era chiamato ‘o nonno, per l’anagrafe Francesco Pio Corallo. Era lui il nuovo capo del gruppo che aspirava a diventare padrone di Forcella e dintorni. Ma ieri pomeriggio la sua prepotenza, la sua tracotanza e la sua “ascesa” nel mondo della nuova camorra che vuole comandare è stata fermata da una brillante operazione e degli uomini della squadra mobile di Napoli. Lui e i suoi complici si aggiravano tra le bancarelle degli ambulanti di piazza Mancini, senza immaginare di essere osservati. Francesco Pio Corallo e Luca Capuano, soli 19 anni, detto ‘ o cafone insieme con Luigi Raia, anch’egli 19 enne si sono fatti consegnare dei soldi da alcuni venditori stranieri. A quel punto i poliziotti sono entrati subito in azione, bloccandoli e perquisendoli. Sono spuntati 420 euro e una pistola. Ora i tre sono in carcere in attesa della convalida da parte del gip. Il gruppo dei Corallo era entrato in rotta in contrasto con i Giuliano di Forcella al punto da trasferirsi anche come abitazione nel quartiere Mercato, dove un mese fa hanno subito un agguato tra via Giacomo bavarese e via Chioccarelli che solo per caso li ha lasciati incolumi. I due, sempre secondo la ricostruzione della polizia sulla base di “voci di strada”, erano nei pressi di Fabio Della Campa, il 31enne commerciante di auto estraneo a clan che in quel momento stava per salire sulla “Toyota” parcheggiata. L’uomo ha sostenuto agli investigatori con fermezza che nulla c’entrava con la sparatoria. la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che stava per scatenare la nuova faida è stata un litigio che sarebbe avvenuto tra un componente il gruppo Astuto, legato ai Rinaldi del rione Villa con aderenze nel quartiere Mercato e di conseguenza ai Giuliano. Uno degli Astuto sarebbe stato picchiato e per questo sarebbero scattate le vendette consecutive, con le due “stese” in 24 ore sempre nella stessa strada, organizzate dal gruppo Astuto-Rinaldi- Giuliano compresa quella contro il balcone dell’abitazione di Luca Capuano. Ora però con il gruppo di vertice dei Corallo in carcere potrebbe ritornare la pax mafiosa nel centro di Napoli attraversato negli ultimi tre anni da troppo spargimento to di sangue, anche innocente. Gli investigatori ora cercheranno anche di chiudere il cerchio attorno agli altri componenti del gruppo per mettere la parola fine.
Una delle chiavi per capire cosa stava accadendo nella zona di piazza Mercato è stato sicuramente stato rappresentato dallo spostamento del gruppetto Capuano-Corallo da Forcella e dai Decumani in una zona di un altro quartiere, tra via Giacomo Savarese e le strade circostanti. Non è un caso quindi che le “stese” e i segnali di forte tensione negli ambienti di malavita, attuate secondo gli investigatori da esponenti degli Astuto-Rinaldi forse appoggiati dai Giuliano, siano avvenuti proprio là: nella stessa strada e alla stessa ora. Un segnale ben preciso, proprio per far capire che la matrice era la stessa. Dunque, almeno allo stato delle indagini, ai contrasti e alla guerra in corso sarebbe estraneo il clan Mazzarella, che pure nel quartiere Mercato e in particolare nella zona delle Case Nuove controlla alcune attività illecite. In ogni caso, il business principale, alla base delle sparatorie è sempre il traffico di droga. Anche il mancato omicidio di inizio ottobre del vecchio boss Giuseppe Vatiero, Peppe ‘a Basetta va letto in questa ottica.
Nel centro storico di Napoli come in periferia. A San Giovanni a Teduccio non è finita, e non finirà mai secondo gli investigatori più esperti, la faida con i Rinaldi cominciata più di 20 anni fa. Le tregue nel corso di tutti questi anni sono sempre state temporanee infatti.Nonostante si tratti di una porzione di territorio piccola, centrale nella guerra tra i Mazzarella e i Rinaldi sembra sia il controllo degli affari illeciti nella zona delle Case Nuove. C’è un motivo: la centralità tra il quartiere di Napoli est e la stazione centrale, dopo poi inizia la divisione delle aree di influenza con i Contini del Vasto-Arenaccia. Non per caso è oggetto di grande attenzione da parte delle forze dell’ordine l’equilibrio tra le varie zone della città. I summit di camorra hanno per la maggior parte proprio questo al primo punto dell’ordine del giorno.