Camorra, il baby boss Corallo ‘o nonno era scampato a un agguato ai Decumani

 Era scampato miracolosamente a un agguato e per questo che aveva dichiarato guerra a tutti. Francesco Pio Corallo, ‘o nonno per la camorra di Forcella, colui che aspirava a diventare il nuovo baby boss dei vicoli del centro di Napoli era stato oggetto di un agguato nei mesi scorsi in piazza Sant’Arcangelo a Baiano. La Fiat Panda presa a no­leggio su cui viaggiava venne crivellata di colpi, l’auto fu poi fatta sparire dai suoi sodali”. Da quella sera come “il Gladiatore” di Russel Crowe al suo segnale “si è scatenato l’inferno” nei vicoli di Napoli. Estorsioni a tappeto nei Decumani e alle bancarelle di Piazza Mancini. Il contrasto con il gruppo dei Cedola e dei Giuliano si era fatto troppo pericoloso tanto da trasfersi con i suoi più stretti uomini come Luca Capuano  ‘o cafone a ridosso di piazza Mercato. Stese, sparatorie, ferimenti si sono susseguite con un ritmo impressionante in questi ultimi mesi. Fino al suo arresto dell’altra sera. E nonostante la sua ascesa criminale sia stata subito frenata dala squadra mobile di Napoli, la tracotanza del giovane baby boss non è venuta meno neanche nella circostanza del suo arresto. In questura col piglio da duro ha risposto secco a una domanda: “Ispettò, lo sapete bene cosa significa questi tatuaggi (F.S. ndr). Significano famiglia Sibillo, anzi Fratm Sibillo perché per me Emanuele era come un fratello”.

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