Tutto come previsto: richiesta di ergastolo per Cosimo di Lauro, lo stragista, il figlio di Ciruzzo ‘o milionario, colui che istigò e diede inizio alla sanguionsa faida di Scampia nel 2004 ora rischia seriamente la sua prima condanna al carcere a vita. E’ accusato di essere il mandante dell’omicidio di Massimo Marino, cugino del boss scissionista Gennaro Mckay o “mecchei” alla napoletana, avvenuto l’11 dicembre del 2004. Ieri mattina il sostituto pro curatore generale Carmine Esposito ha chiesto ai giudici della quarta sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli (presidente Domenico Zeuli) di confermare in toto la sentenza stabilita in primo grado contro il figlio del boss Paolo Di Lauro che, con la sua politica di svecchiamento dela cosca e andando anche contro la volontà del padre Paolo, ha dato vita ad una stagione di sangue e di paura con pochi storici precedenti. Il magistrato ha ripercorso le tappe dell’inchiesta, soffermandosi sul ruolo di grande accusatore di Gennaro Puzella, l’affiliato che si è accusato di aver premuto il grilletto non appena è passato a collaborare con la giustizia. Il procuratore generale ha ricordato come dopo il duplice omicidio Montanino-Salierno, da parte del gruppo degli scissionisti capeggiati dall’ex fedelissimo Raffaele Amato ’a vecchiarella, Cosimo Di lauro non soltanto raccolse la sfida, ma decise di alzare la posta in palio provando addirittura ad azzerare la concorrenza. Le strade di Napoli Nord e dell’hiterland divennero un fiume di sangue. Oltre sessanta morti nel giro di pochi mesi. E tra questi anche quello di Massimo Marino per il quale ieri è stato chiesto l’ergastolo. Il verdetto è atteso a gennaio.
(nella foto Cosimo Di Lauro al momento del suo arresto enle riqquadro, il suo grande accusatore Gennaro Puzella)