Camorra, la “stesa” ai Quartieri Spagnoli per “onorare” l’assoluzione di Ciro Mariano

La “stesa” a piazzetta Trinità degli Spagnoli di ieri pomeriggio sarebbe un festeggiamento e non un a minaccia o un messaggio trasversale. I sette colpi in aria esplosi tra la folla di turisti e di gente del quartiere erano in segno di gioia per l’assoluzione del super boss Ciro Mariano. Il capo dei Picuozzi, quello che dalla fine degli anni Ottanta aveva messo in piedi uno delle famiglie malavitose più potenti della Campania. Gli investigatori a 24 ore di distanza sembrano voler “rileggere” quanto accaduto ieri pomeriggio. Una “stesa”  per onorarlo dunque e perché al massimo tra un anno Ciro potrebbe essere rimesso in libertà se non interverranno fatti nuovi sulla base dei racconti che sta facendo alla Dda il fratello pentito Marco. E per molti la libertà di Ciro Mariano significa riprendere vigore: 65 anni tra qualche giorno di cui quasi gli ultimi 25 trascorsi in carcere, Ciro Mariano sarebbe ancora in grado di dettare legge nella City. Lo sanno bene tutte le famiglie malavitose che per anni hanno gravitato nella sua orbita mentre le nuove leve non erano ancora nate quando Ciro il Picuozzo fece la guerra prima contro i Di Biasi, i “Faiano”, e poi contro gli scissionisti dal suo clan guidati da Antonio Ranieri “Polifemo” e Salvatore Cardillo detto “Beckembauer”. Omicidi, agguati e sparatorie, tra cui la famosa strage del “venerdì santo” quella del 31 marzo 1991 con tre morti e quattro feriti(vittime innocenti) a colpi di kalashnikov tra via Nardones e Sant’Anna di Palazzo.

Ora quel variegato universo criminale che va dal Borgo Orefici e passando attraverso i vicoli a ridosso di via Toledo arriva fino al Pallonetto di Santa Lucia sembra aver raggiunto la pax mafiosa in nome degli affari. Le incursioni delle giovani leve della Sanità sono arginate.

I Masiello, i Mazzanti, che controllano il territorio compreso tra le “Chianche” e la zona a ridosso del centro storico del quartiere, si sarebbero accordati con i Ricci, gli Esposito, i Cardillo e i Saltalamacchia, forti soprattutto nella parte mediana e alta dei Quartieri spagnoli. Dall’accordo sarebbe stato tirato fuori il gruppo Sibillo, alleato per motivi di affari con i Ricci, mentre sarebbero entrati i Trongone di piazza Borsa e usciti gli Esposito del Cavone, gli scissionisti dai Lepre e dai Festa. Il patto verterebbe sulla divisione totale dei proventi derivanti dai traffici di droga in quote uguali.


Articolo precedenteCalcio, la Uefa distribuisce i ricavi delle coppe 2015/16: alla Juve 76,2 mln, 68, 46 alla Roma e solo 12, 5 al Napoli
Articolo successivoCarceri, si spara un colpo in testa agente penitenziario femminile: è in fin di vita