Camorra, omicidio Reparato: chiesti 4 ergastoli per gli “scissionisti”

La Dda di Napoli ha chiesto quattro ergastoli per boss e killer degli “scissionisti” di Secondigliano accusati dell’omicidio di Ciro Reparato, avvenuto il 30 gennaio del 2008.  Fine pena mai è la richiesta della pubblica accusa per i boss Raffaele Amato e Cesaro Pagano, e il gruppo di fuoco costituito da Costanzo Apice e Oreste Sparano. L’omicidio Reparato che si inquadra nella faida contro il clan Di Lauro è stato chiarito grazie alla collaborazione dei pentiti Antonio Zaccaro e Biagio Esposito che ebbero un ruolo di primo nell’agguato.L’agguato messo a segno il 30 gennaio del 2008, secondo i piani degli Amato-Pagano, come ricorda Il Roma, avrebbe dovuto mettere alle strette il gruppo rivale e “chiudere” i Di Lauro all’interno del bunker del rione dei Fiori e, di riflesso, di conquistare cosiÌ€ nuovi e piuÌ€ ampi spazi criminali tra i quartieri di Secondigliano e Scampia. L’alleanza con i Sacco-Bocchetti, in quest’ottica, sembroÌ€ funzionare. Tanto che in seguito vennero messi a segno anche altri agguati – tra cui un tentato omicidio – tutti consumati tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009.
A decidere la morte violenta di Ciro Reparato, fedelissimo di Antonio Di Lauro oltre che zio del pentito Carlo Capasso (anch’egli sicario del clan Di Lauro), sarebbero stati in cinque: Raffaele Amato, Cesare Pagano, Antonio Zaccaro, Gennaro e Carmine Sacco, poi uccisi in un agguato. Un vero e proprio direttorio, quello instauratosi al vertice della Scissione che ha insanguinato Napoli Nord, che aveva come obiettivo prioritario quello di disinnescare il potenziale economico del clan Di Lauro. Ma adesso, con i quattro ergastoli appena chiesti dalla Procura, anche quella pagina di camorra potrebbe chiudersi a breve.

 (nella foto i boss Raffaele Amato e Cesare Pagano)


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