Camorra, racket alla Maddalena, subito libero Ciro Caforio “cicciotto”

Il Tribunale del Riesame ha annulato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Ciro Caforio dettio Cicciotto. Il 47enne, secondo l’accusa, sarebbe stato il numero due dell’organizzazione della famiglia Caldarelli specializzata nella produzione dei prodotti falsi , che venivano poi imposti agli ambulanti. Ma alcune contraddizioni emerse tra le dichiarazioni dei tre pentiti chiave hanno in parte modificato il quadro. Per Caforio, assistito dai penalisti Rosario Arienzo e Leopoldo Perone, la buona notizia è arrivata nelle scorse ore. I giudici del Riesame, su istanza della difesa, hanno infatti passato al setaccio le dichiarazioni rese nei mesi scorsi dai collaboratori di giustizia Maurizio Ferraiuolo, Salvatore Russomagno e Salvatore Sollo. Da quei verbali, determinanti a tal punto da rappresentare l’ossatura stessa dell’inchiesta coordinata dalla Dda, sarebbero però emerse alcune incongruenze in merito agli addebiti contestati a Caforio. Da qui la decisione del collegio di annullare il provvedimento cautelare.

Secondo il boss pentito maurizio Ferraiuolo: “…gestisce all’ingrosso cd, Dvd e video giochi contraffatti con Giustino Caldarelli. Per un periodo, dal dicembre 2011 a seguire, versava al mio gruppo, anche per conto di Giustino Caldarelli, che era agli arresti domiciliari, la somma di euro 500 alla settimana. Al di la’ di quello che pagava il resto della sua famiglia e cioe’ i Caldarelli. La
somma era versata per poter svolgere questa attività illecita. La somma era ritirata da Sarnelli, Mauriello o da Garofalo ed era stata stabilita, per volonta’ di Amirante Salvatore…”. Invece l’altro pentito Salvatore Russomagno ha parlato di Cicciotto anche in qualità di spacciatore: “…Cicciotto, l’affiliato del clan Caldarelli che consegnò 1 kg. di cocaina a casa di Castellano Massimo”. E infine Salvatore Sollo spiega il suo ruolo all’interno dell’organizzazion e che era capeggiata dai Mazzarella: “…Fa parte anche lui del clan Caldarelli delle Case Nuove affiliato al clan Mazzarella. I Caldarelli si occupavano delle estorsioni alle bancarelle della
Maddalena…imponevano ai venditori ambulanti della Maddalena la fomitura di prodotti di abbigliamento contraffatti (scarpe, per lo piu’ di marca Hogan, giubbini, ad esempio marca Ehauer e Moncler), nonché CD e DVD contraffatti. I proventi andavano in parte ai Mozzarella, tramite il referente di zona del momento….”.


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