Camorra a Roma, il clan dei napoletani della Tuscolana: chieste 32 condanne e oltre 4 secoli di carcere

 Trentadue condanne per complessivi 420 anni di carcere sono state chieste oggi ai giudici della quinta sezione penale del Tribunale per i componenti del gruppo criminale conosciuto nella capitale come ‘i napoletani della Tuscolana’. A sollecitare le condanne davanti al Tribunale presieduto da Maria Buonaventura è stato il pubblico ministero Alessandro Di Taranto che ha sollecitato anche pene accessorie. Il procedimento, come si è detto è in corso davanti alla quinta sezione penale e gli imputati sono i componenti di tre organizzazioni associate tra loro, una delle quali con l’aggravante di stampo mafioso. A seconda della posizione processuale i reati contestati vanno dall’associazione per delinquere, all’associazione mafiosa, e all’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Altre imputazioni sono estorsione, usura, reati contro la persona, riciclaggio ed altro. Le condanne più pesanti sono state sollecitate per colui che è considerato al vertice dell’organizzazione Domenico Pagnozzi detto “ice” ovvero occhi di ghiaccio, già condannato all’ergastolo per l’omicidio Carlino del 2001 e attualmente detenuto in regime di 41 bis (figlio del boss Gennaro’ o giaguaro morto il mese scorso d’infarto mentre usciva dal Tribunale di napoli dopo un’udienza processuale) e per Massimiliano Colagrande(uomo vicino agli ambienti della destra radicale e finito dentro l’inchiesta “Mafia capitale) che rischiano ora 30 anni ciascuno di reclusione. Pesanti anche le richieste di condanna per Marco Pittaccio (26 anni) e Claudio Celano (22 anni).

 Il processo si basa sull’esito dell’inchiesta che nel febbraio dello scorso anno portò a smantellare un’organizzazione a delinquere che agiva nella zona Sud-Est di Roma. A capeggiare il gruppo Pagnozzi, secondo quanto sostiene l’accusa, i componenti erano di origine sia campana, sia romana, impegnati tra l’altro nella gestione dello spaccio di stupefacenti nelle zone periferiche della capitale come Centocelle, Borghesiana, Pigneto e Torpignattara. In quella occasione furono arrestate 61 persone e confiscati  beni per 10 milioni di euro, decine di locali posti sotto sequestro in un maxi blitz denominato “Camorra capitale”.


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