Cancellotti, Juve Stabia: “Ora siamo consapevoli della nostra forza”

Una delle bandiere della Juve Stabia, Tommaso Cancellotti ha incontrato i giornalisti nella consueta conferenza stampa di metà settimana:” Sono tre anni che indosso la casacca gialloblu e, sinceramente, non mi aspettavo che questo fosse un anno positivo. Ovviamente già dal ritiro mi ero fatto un’idea dei miei compagni, del loro modo di lavorare, così come del mister. Poi si pensa solo a lavorare giorno dopo giorno e i risultati, quando c’è impegno e massima dedizione, inevitabilmente arrivano e si vedono. Ora siamo primi. Siamo contenti. Questo è il frutto del sacrificio di tutti. E ora l’intelligenza sta nel non darci troppo peso perchè, comunque, il campionato è lungo, le insidie sono tante e noi dobbiamo continuare per la nostra strada come abbiamo sempre fatto. A Catanzaro sarà una partita complicata. Loro sono in un buono stato di forma e noi andremo lì consapevoli della nostra forza e per cercare di fare i tre punti. Per quanto riguarda Zavettieri, lo saluto e sono sicuro che preparerà la partita al meglio; dunque noi dobbiamo essere concentrati come al solito in ogni partita. L’importante è che la squadra continui così a fare bene e che dimostri partita dopo partita quello che siamo e il gioco che stiamo esprimendo”.

Poi Cancellotti ha voluto parlare della disgrazia che lo ha colpito la scorsa settimana con la perdita del padre e ha voluto ringraziare tutti: “Purtroppo è accaduta questa disgrazia. Ci tengo a ringraziare a nome mio e della mia famiglia tutta la città di Castellammare, i tifosi e soprattutto i miei compagni di squadra, che mi hanno manifestato vicinanza e molto affetto, il mister e l’intero staff tecnico, l’ intera società partendo dal Presidente che si è interessato molto a me e a tutta la mia famiglia, il direttore Clemente, Polito, per tutto il sostegno e l’affetto dimostratomi. Ovviamente, ed è naturale che sia così, è una cosa che provoca dolore, ma io mi ritengo molto bravo a dividere vita privata e lavoro. Quando sono in campo penso a quello che devo fare, come ho sempre fatto, e alle direttive del mister con e per i miei compagni. Quindi, diciamo che sono il Tommaso di prima”.

Ivano Cotticelli


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