“La legge Bassanini ha delegato tutta la gestione alla burocrazia e nasceva dall’idea che della politica non ci si può fidare e della burocrazia sì. Ma abbiamo visto che invece la logica corruttiva si è solo trasferita nella burocrazia”. Lo ha detto il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone nel corso di un convegno all’ università Federico II di Napoli. Cantone ha sottolineato che i burocrati della pubblica amministrazione “non hanno neanche quella forma di controllo data dal momento elettorale”. “Le riforme Bassanini hanno rappresentato danno – ha detto Cantone – oggi serve una maggiore responsabilizzazione di chi fa le scelte. Quella riforma ha trasferito gestione alla burocrazia e ha cambiato il volto della corruzione, perché partiti politici sono scomparsi e la corruzione serve a finanziare lobby che si muovono a latere dei partiti, come le fondazioni. La corruzione è cambiata strutturalmente”. Cantone ha portato ad esempio l’inchiesta su mafia capitale, spiegando che “dimostra come i consiglieri comunali erano tenuti a stipendio perché potessero interloquire con l’amministrazione. Le risposte dovevano tenere conto di questi cambiamenti: il rapporto tradizionale corrotto-corruttore è saltato, si fa fatica a capire chi è corrotto e corruttore perché si sono organizzazioni di corrotti e corruttori in cui la politica e la pubblica amministrazione fanno parte della stessa struttura”.