Castel San Giorgio, rimane in carcere la mamma accusata di aver fatto prostituire la figlia

Castel San Giorgio. Una cella del carcere di Fuorni rimane la sua prigione, la mamma di Castel San Giorgio arrestata a fine ottobre scorso perché accusata di aver favorito e coperto la prostituzione della figlia 14enne, rimane dentro. Lo ha deciso oggi pomeriggio il Tribunale del Riesame di Salerno al quale aveva fatto appello l’avvocato della donna, Carmelina Maiorino. Neppure la circostanza che non vi è più pericolo di ‘reiterare il reato’ ha ammorbidito il giudizio dei giudici del Tribunale per la Libertà di Salerno. La figlia della donna, colei che – secondo le indagini – era stata coperta dalla donna nelle frequentazioni con uomini adulti con i quali si sarebbe accompagnata, è da qualche giorno in una casa famiglia, insieme alla sorella più grande. Una circostanza che secondo la difesa impedirebbe contatti tra madre e figlie e consentirebbe all’indagata di poter ottenere i domiciliari, oltre che impedire che gli episodi emersi nel corso delle indagini possano ripetersi. Ma questa decisione del Tribunale per i minori che ha imposto alle minori di uscire dal contesto familiare (entrambe erano affidate alla nonna paterna) non è stata recepita dai giudici del Riesame e dunque la richiesta di scarcerazione è stata rigettata. L’indagata, arrestata il 24 ottobre insieme al 62enne che le procacciava i clienti in un casolare di campagna, è accusata di favoreggiamento della prostituzione minorile nei confronti della figlia 14enne, una ragazzina difficile che spesso si accompagnava ad uomini adulti in cambio di piccoli regali e danaro. Nell’indagine, coordinata dal pm Elena Guarino della procura di Salerno, oltre alla mamma e al suo protettore G. A. è indagato anche il ‘fidanzato’ della giovanissima. Un uomo di trent’anni che è accusato di abusi su minori. L’indagine condotta dai carabinieri di Castel San Giorgio era stata dirompente. Ancora al vaglio degli inquirenti, oltre agli episodi relativa allo sfruttamento della prostituzione del 62enne amico di famiglia che procacciava clienti per la madre, vi sono anche gli uomini con i quali si accompagnava la ragazzina. La 13enne e la sorella più grande, su indicazione dei servizi sociali e del Tribunale per i minori, sono state condotte in un comunità. Proprio la 13enne deve seguire un percorso terapeutico di riabilitazione. Spregiudicata, inserita in un contesto familiare economicamente e socialmente difficile aveva mostrato i primi segni di ‘disagio’ alle scuole medie. Sfoggiava abiti succinti e regali costosi, oltre che danaro di cui in realtà la sua famiglia non disponeva.

Le indagini per chiarire il contesto in cui è maturata quella storia, intanto continuano, gli arresti della mamma di Castel San Giorgio e del suo ‘protettore’ è stato solo l’apice di un’inchiesta che probabilmente condurrà a nuovi sviluppi. Intanto la difesa della donna potrebbe, nei prossimi giorni, tentare una nuova richiesta di scarcerazione. (r. f.)


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