Caserta. Lunghissima difesa quella di Nicola Cosentino snocciolata in due udienze dai difensori Stefano Montone e Agostino De Caro. “Nicola Cosentino va assolto perchè il fatto non sussiste”. Così hanno concluso i due legali dell’ex sottosegretario all’Economia imputato per concorso esterno in associazione di stampo mafioso. Arringa durata due udienze e iniziata la scorsa settimana al tribunale di Santa Maria Capua Vetere. “I quintali di prove di cui parla l’accusa non esistono, non c’è prova dell’accordo politico-mafioso tra Cosentino e i Casalesi, di quando e tra chi sia stato concluso e fin quando sia durato e ne dei favori che Cosentino avrebbe fatto al clan”, spiega Montone nel corso dell’arringa. Mentre De Caro, come nella scorsa udienza, ha sottolineato come le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia siano equivoche e contraddittorie. Quanto al presunto intervento di Cosentino presso la prefettura di Caserta in relazione alla certificazione antimafia ottenuta dalla società di rifiuti Eco4, De Caro spiega che il comportamento di Cosentino, che ha sempre confermato di essersi interessato alla vicenda senza fare però alcuna pressione, fu “chiaro e non illecito”. Sull’intervento di Cosentino invece presso la prefettura in relazione alla commissione d’accesso inviata presso il Comune di Mondragone, Montone e De Caro hanno parlato di “intervento politico”. “Da dibattimento è emerso che da un lato della vicenda si interessò il centro-destra con Cosentino e Mario Landolfi che ovviamente non volevano lo scioglimento del Comune di Mondragone – ha detto De Caro – dall’altro il centro-sinistra con l’ex senatore Lorenzo Diana, che ogni giorno si recava invece in prefettura per lo scioglimento”. Secondo i legali in quel periodo la lotta politica si portava avanti anche con le Commissioni d’accesso. La sentenza è prevista per il 17 novembre probabilmente dopo una breve replica del pm Alessandro Milita.