“Sì, va bene, sono stato io. Ammetto la mia responsabilità , sono stato io a ucciderlo”. Così in aula il minorenne c onosciuto da tutti nei vicoli di Forcella come Tore ‘o maligno e legato alla “Paranza dei Bimbi”, ha ammesso in aula le proprie responsabilità in merito all’omicidio di Maurizio Lutricuso, ucciso il 10 febbraio del 2014, all’esterno di una discoteca di Pozzuoli – il Private One – al termine di una rissa scoppiata per motivi banali. Il ragazzo come hanno fatto tanti boss della camorra cerca di così di vedersi alleviata la pena visto che ci sono le intercettazioni telefoniche che lo avevano inchiodato. Il ragazzo era stato ucciso perché aveva osato schiaffeggiare Tore ‘o maligno all’interno della discoteca dopo che questi con toni guappeschi gli aveva chiesto una sigaretta. Il ragazzo legato in maniera particolare al defunto boss Pasquale Sibillo poi si vantò al telefono del suo gesto.
“L’ho sciattato, l’ho ucciso, dici la verità Giuliano, ti è piaciuto? Sette botte. Ma davvero stai facendo? Quello è venuto sotto a me , ha chiavato un pacchero, è partito direttamente con il pacchero è partito. Gugliè, l’ho sfondato, trasc, bunget, poi mi ha pigliato il compagno e mi ha alzato per aria”. Cosi il killer parlava con il suo sodale ignorando di essere intercettato. Il finale si commenta da solo: “Ma che me ne fotte di questa storia, odiniamo due saltimbocca…” .
(nella foto la vittima innocente Maurizio Lutricuso)