La droga arrivava nel Cilento da Secondigliano e da Melito grazie a Giancarlo Caiazza fornitore ufficiale per conto degli “Scissionisti” degli Amato-Pagano, imparentato con il pentito Paolo e con il ras Pietro rimasto ferito con la moglie in misterioso agguato ad Afragola nel mese di maggio scorso. I fornitori di Secondigliano e Melito per sviare eventuali intercettazioni telefoniche avevano ideato parole in codice per ogni tipo di stupefacente. Non a caso parla vabo di “furgone” e di “cemento” per l’eroina, di “macchina” e di “olio” per la cocaina e, infine, di “caffè” per definire l’hashish. Il traffico di droga che interessava tutto i comuni del Cilento è stato sgominato dai carabinieri della compagnia di Agropoli che su disposizione della Procura di Vallo della Lucania ha arrestato 6 persone mentre per altre tre c’è l’obbligo di dimora con venti idagati. In carcere sono finiti i pregiudicati Nicola Santoro, 34 anni, di Montecorice, Christian Radu Chibzui, 33 anni, di nazionalità rumena, residente a Capaccio Scalo, e Giancarlo Caiazza, 43 anni di Napoli. Agli arresti domiciliari, invece, Francesco Favorito, 55 anni di Capaccio Scalo, Ferdinando Zampini, 39 anni, di Napoli, e V. A. 27 anni, di Melito di Napoli, incensurato. Per i due pusher, il trentenne R. V. e il ventitreeenne G. V., entrambi di Polla, oltre che per la quarantaquattrenne rumena, C. D., di Capaccio Scalo è stato disposto l’obbligo di dimora.Ognuno degli indagati aveva un ruolo nella filiera dello spaccio nei comuni cilentani. La droga arrivava dal canale degli “scissionisti” di Secondigliano a Capaccio Paestum fino a Castellabate, Montecorice, San Mauro e Pollica, e poi nel Vallo di Diano, a Padula. I carabinieri hanno accertato che la clientela variava tra giovani ed insospettabili. Molti espisodi di spaccio si sono verificati durante l’estate quando i comuni cilentani sono invasi da turisti anche napoletani e quando la richiesta di stupefacente aumenta.