Roma. Non è possibile avere un’editoria al passo con i tempi nell’era digitale “se il rapporto con il web non è basato sulle regole e alcuni criteri di trasparenza”. Lo ha sottolineato Maurizio Costa, presidente della Fieg, in apertura dell’incontro a Roma per il Premio Nostalgia di Futuro, giunto all’VIII edizione e promosso da Osservatorio TuttiMedia, Federazione Italiana Editori Giornali, e Associazione Amici di Media Duemila. “In otto anni abbiamo subito un calo dei ricavi del 50% e del 60% dei ricavi pubblicitari – ha ricordato -. Pochissimi settori in Italia hanno avuto flessioni così. E’ il riflesso della crisi economica generale, ma anche dell’attacco al nostro modello di business da parte del digitale. Bisogna cogliere il rapporto con il web come occasione di progresso, ma per farlo ci vuole un processo di trasformazione con alcune attenzioni”. Tra i passi avanti, Costa cita la nuova legge per l’editoria e l’accordo con Google, “di cui sono molto soddisfatto. E’ un esempio di confronto onesto basato sulle regole, sulla chiarezza e su una collaborazione positiva”. Punti tornati più volte anche nella tavola rotonda di oggi, ‘Quale passato nel nostro futuro?’. Secondo la vicepresidente Pd del Senato Valeria Fedeli, per evitare la frammentazione dell’informazione servono “regole a livello europeo. Tra i temi da affrontare ci sono la dimensione fiscale (tema su cui è tornato Franco Siddi, presidente dell’Osservatorio Tuttimedia), i diritti d’autore, la qualità e l’innovazione dei contenuti”. Per Gina Nieri, consigliere di amministrazione di Mediaset, con gli operatori del web “concorriamo per le stesse finalità, viewers e risorse, ma c’è un problema di correttezza della competizione”. Mediaset, comunque, “ha saputo seguire la corrente, con la presenza su più piattaforme. A fine anno supereremo il miliardo di video visualizzati sui nostri siti”. Esiste “anche un problema di corretta ripartizione delle risorse in materia pubblicitaria – ha detto Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi – ci sono dei monopoli sui quali il Parlamento non ha mai ritenuto di intervenire. Questo è l’unico Paese senza tetti alla raccolta pubblicitaria”. Infine parola agli operatori del web con Enrico Bellini di Google: “Il nostro ruolo è di provider tecnologico che sempre più vuole crescere nelle partnership insieme alle realtà con cui collabora, rispettando le regole. Non siamo tutto il web, per fortuna, ma cerchiamo di far sì che il nostro comportamento venga imitato”.