Faida Birra-Ascione, l’antimafia chiede 4 ergastoli per l’omicidio di Gaetano Pinto

Ercolano. Omicidio Pinto: quattro le richieste di carcere a vita per i boss del clan Birra-Iacomino e per il killer dei Gionta di Torre Annunziata. L’omicidio del pusher dei ‘Bottone’ ucciso il 19 maggio del 2007 è stato raccontato da Michele Palumbo, alias munnezza, che pentitosi nel 2010 ha permesso a riapertura del caso. Nel corso dell’udienza preliminare con rito abbreviato, il pm dell’antimafia, Lucio Aschettino, ha chiesto il ‘fine pena mai’ per Ciro Uliano e per i boss di Ercolano Stefano e Giacomo Zeno, e infine per Gioacchino Sperandeo, uomo del clan Gionta di Torre Annunzia­ta, storico alleato dei Birra. A uccidere Gaetano Pinto, su ordine dei “resinari”, sarebbe stato proprio un commando di fuoco composto dai killer dei Valentini di palazzo Fienga: Palumbo e Sperandeo in primis. Un omicidio quello di Pinto per il quale erano stati condannati all’ergastolo, poi annullato dalla Cassazione, Ferdinando Abbate, Agostino Scarrone e Francesco Raimo. Raimo e Scarrone, però si pentono e nel 2010 raccontano di non aver partecipato a quell’omicidio. Nel momento in cui si compiva il delitto erano in un altro posto ‘a Boscoreale a comprare droga da peppe ‘o pazz’. Un alibi. Poi arriva il pentimento di Michele Palumbo, già tiraro in ballo dai pentiti Ciro e Giovanni Savino, e il caso si riapre. ‘Munnezza’ si autoaccusa. E ricostruisce le fasi dell’omicidio. Secondo i pentiti, infatti, Pinto sarebbe stato ucciso per vendicare la morte di Giuseppe Infante, cognato del padrino Giovanni Birra, al quale avrebbe partecipato proprio il pusher degli Ascione. Il ricorso ai killer dei Gionta era stato voluto perchè Pinto sapeva di essere nel mirino degli avversari.  I killer bussano alla porta dell’obiettivo predestinato chiedendo una dose, ma Palumbo tira fuori le pistole e spara, Sperandeo lo aspetta per scappare. Il boss si complimenta con gli esecutori “Ci fece i complimenti’ sostiene Palumbo. Ora la richiesta di ergastolo che dovrà essere valutata dal Gup.


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