Fallimento Deiulemar, i curatori revocati dal giudice fanno reclamo alla Corte d’Appello

Torre del Greco. E’ guerra per rimanere nella curatela fallimentare della Deiulemar. Uno scontro che dopo la revoca della triade composta da Giorgio Costantino, Antonella De Luca e Vincenzo Masciello, da parte del giudice delegato Massimo Palescandolo, ora si spposta alla Corte d’Appello di Napoli. A fare ricorso contro la decisione del giudice della Fallimentare di Torre Annunziata, sono stati proprio i tre curatori che vogliono la riforma del dereto del 18 ottobre scorso per ‘portare avanti «il pro­ficuo lavoro svolto fino a oggi nel clima di costante e leale collaborazione con gli orga­ni della procedura’. In campo, oltre al lavoro, c’è anche un compenso di tutto rispetto: circa due milioni di euro, secondo quelle che sono le stime attuali, ma che naturalmente potrebbero essere destinati a lievitare. A far scattare il provvedimento, unico nel suo genere, due petizioni del comitato degli obbligazionisti che lamentavano la scarsa comunicazione con le vittime del fallimento e l’utilizzo ‘allegro’ dei fondi di cassa per consulenze e lavori straordinari. E proprio su questi due punti si incentra il reclamo presentato dai tre professionisti, rappresentati dagli avvocati Giuseppe La Pietra e Salvatore Sanzo. “Già all’indomani della dichiarazione di fallimento – si legge nella premessa del reclamo pre­sentato alla corte d’Appello – la nomina dei curatori fu contestata dal locale ordine degli avvocati. Né l’offen­siva si arrestò lì, perché è proseguita negli anni con esposti, interviste denigrato­rie e segnalazioni agli organi della procedura”. E poi: “La curatela non aveva l’obbligo di consultare il comitato dei creditori in merito ai singoli interventi perché per legge questi non erano soggetti nè a pareri nè a autorizzazioni di questo Organo. Del resto, per tutti i pagamenti eseguiti, i curatori hanno chiesto e ottenuto l’autorizzazione espressa dal giudice delegato che, se avesse realmente ritenuto la condotta dei curatori non corretta o irrispettosa della legge, avrebbe dovuto di volta in volta rimettere le relative istanze al comitato dei creditori per l’espressio­ne del parere/autorizzazione preventivi”. L’attacco è anche allo stesso Palescandolo che a dire dei curatori avrebbe avallato le loro scelte, dunque, si ipotizza una strana inversione di rotta nella revoca. La querelle sarà valutata dalla Corte d’Appello di Napoli che dovrà decidere se i tre curatori fallimentari abbiano agito nel rispetto del regole oppure stiano perpetrando la beffa Deiulemar a danno degli obbligazionisti.

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