Nola. “Giudici di parte’ si chiama così l’operazione della Guardia di Finanza che ha portato stamattina alla notifica di sette misure interdittive a carico di un giudice di pace, avvocati, periti e medici. Le misure di interdizione dall’esercizio della professione sono state disposte dal tribunale di Roma nei confronti del giudice di pace in servizio a Nola, Attilio Altamura, avvocati, un perito ed un medico nell’ambito di un’inchiesta su truffe alle assicurazioni legate a falsi incidenti stradali. I provvedimenti sono stati emessi dal gip Maddalena Cipriani su richiesta del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del pm Laura Condemi. Ad eseguire gli accertamenti sono stati i finanzieri di Nola. Un primo filone della vicenda ha già portato ad un processo, nel quale sono finiti alcuni dei protagonisti odierni. In una nota si spiega che alle prime ore di questa mattina è scattata l`operazione “giudice di parte”. L`indagine – si sottolinea – ha consentito di ricostruire specifici episodi corruttivi realizzati da avvocati, patrocinanti cause per incidenti stradali, che erano soliti alterare il regolare svolgimento delle azioni risarcitorie avviate per episodi di danneggiamento mai verificatisi, con la connivenza di un giudice di pace del circondario giudiziario nolano, Attilio Altamura.
Gli accertamenti sono stati avviati a Nola. A Roma è arrivata la parte, una ventina di sinistri, che coinvolge i Giudici di Pace. Infatti, oltre ad Attilio Altamura, uno dei destinatari dell’interdizione (disposto anche l’obbligo di presentazione), sono indagati altri quattro colleghi in servizio al tribunale di Nola. Gli avvocati per i quali è stata disposta la sospensione dell’attività sono Nunzio Cerciello di Somma Vesuviana già coinvolto lo scorso anno in un’inchiesta per evasione fiscale nell’ambito della quale gli furono sequestrate due milioni di euro di beni e conti correnti, e coinvolto insieme alla moglie, Maria Cristina De Vivo, nel processo per i falsi sinistri scoperto nel nolano tre anni fa. Misura interdittiva anche per Roberto Chiavarone di Napoli, un altro avvocato e collega della coppia di Somma Vesuviana.Analoga situazione per il perito stradale Francesco Rea ed il medico Salvatore Duraccio di Ottaviano in servizio nel 2013, all’epoca della prima inchiesta sui falsi sinistri, all’ospedale Loreto Mare. Tutti, ad eccezione di Chiavarone, sono indagati per associazione a delinquere finalizzata alla frode. Altamura è iscritto anche per corruzione. Ad un falso testimone è stato imposto l’obbligo di presentazione. L’inchiesta ha consentito di accertare come il sistema per truffare le assicurazioni fosse incentrato su falsi testimoni, certificazioni artefatte e complicità dei Giudici di Pace. Oltre ad Altamura sono indagati nella capitale altri quattro giudici: per tre di essi la procura aveva sollecitato l’emissione di misure di interdizione, ma il gip ha ritenuto che non sussistano i presupposti.