Questa mattina Luigi Formicola, il padre di Stefania, la ragazza ammazzata dal marito Carmine D’Aponte, sarà interrogato dal pm Sossio della Procura di Napoli Nord. Risulta indagato in un procedimento per un reato connesso all’omicidio, ovvero per minacce. Tutto sarebbe nato dopo la denuncia presentata da D’Aponte di minacce. Lo stesso marito accusato dell’omicidio di Stefania, 28 anni, nata al rione Don Guanella a Miano, nel corso dell’interrogatorio di convalida ha ammesso di averlo denunciato e di aver subito minacce. La Procura, come riporta Il Mattino, deve valutare ogni aspetto della questione e per questo ha iscritto nel registro degli indagati il padre della ragazza, che sarà assistito dall’avvocato Raffaele Chiummariello e dall’avvocato Libera Cesino. “Ho rubato la pistola dal garage di mio suocero e anche le munizioni che mi hanno trovato in tasca i carabinieri: quindici giorni fa ha provato a uccidermi e per questo avevo paura”, si difese così Carmine D’Aponte durante l’interrogatorio di convalida del fermo che si è concluso poco fa in carcere, a Poggioreale. Al gip di Napoli Nord, Fabrizio Finamore, il 33enne accusato di avere sparato alla giovane moglie, Stefania Formicola, ha raccontato che “mio suocero mi stava ammazzando in cucina, a casa sua, alla presenza del maggiore dei miei figli: se sono vivo, lo devo a Stefania: spostò la mano del padre all’ultimo momento e il proiettile uscì dalla finestra”.