Forestale in congedo faceva il pornoattore a Miami: sospeso dal servizio

Potenza. In congedo per gravi motivi familiari faceva il pornoattore a Miami. E’ stato sospeso dal servizio, dal Gip Amerigo Palma, un 43enne lucano che nell’estate dello scorso anno si è allontanato dalla Basilicata per un viaggio negli Stati Uniti. S. V., agente della Forestale è stato ‘scoperto’ quando era apparso il trailer del film in vendita su un sito hard con base a Las Vegas. Le immagini sono diventate virali su whatsapp e il 43enne  ha presentato una denuncia contro ignoti per averlo diffuso tra amici e conoscenti. Qualche giustificazione an anche con i suoi superiori, del tipo ‘Vado spesso in Florida e due signore mi hanno adescato nella piscina di un albergo’ e senza essersi reso conto aveva superato il casting per il film hard”. Ma la questione non era tanto la sua passione di diventare un pornodivo americano, piuttosto il fatto, che l’agente per mesi era stato in congedo per gravi motivi familiari. Congedo retribuito naturalmente. E così le velleità americane dell’aitante lucane si sono tramutate in un’indagine che nei giorni scorsi ha spinto il Gip a sospenderlo dal servizio. A supportare l’ipotesi che quel viaggio di piacere venisse fatto in concomitanza con il congedo, il passaporto dell’uomo. E’ bastato questo a far accelerare l’inchiesta e così il pm Antonio Natale ha inviato tutto al giudice per valutare il caso. Naturalmente, il Gip ha bocciato la tesi che S. V. si fosse trovato involontariamente a girare un film hard. Ma anche questo non è al centro del caso giudiziario. Il Giudice – come viene sottolineato nell’articolo riportato dal quotidiano Repubblica – ha sottolineato la circostanza che il forestale si è allontanato dal parente, che avrebbe dovuto accudire, compiendo una “evidente violazione dell’espresso divieto di svolgere, in concomitanza del congedo, qualsiasi altra attività lavorativa”. Dal momento che “le circostante di tempo e di luogo (…), gli impegni economici sostenuti dall’indagato, il profilo professionale dell’attrice protagonista, la pubblicazione e pubblicizzazione online, fanno evidentemente ritenere che l’attività sia stata regolarmente retribuita”. Di qui la sospensione dal servizio per 3 mesi, più un giudizio disciplinare appena aperto.


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