Gragnano, da piazza San Leone ai borghi di Aurano e Castello: cresce la protesta contro gli amministratori

Dal salotto buono della città, piazza San Leone, alle periferie montane abbandonate come  Aurano e Castello. Monta la protesta contro l’amministrazione comunale di Gragnano per le irrisolte questioni della viabilità, per l’abbandono e per i nuovi progetti che rischiano di minare la già precaria economia cittadina. E così dopo le varie proteste organizzate dai commercianti di Piazza San Leone e grazie alla tenacia del portavoce Ciro Minopoli, apprezzato ristoratore, che il sindaco Cimmino si è deciso a ricevere i commercianti il giorno 23 per ascolatre le loro ragioni. La protesta nasce da un  progetto che l’amministrazione comunale gragnanese vorrebbe realizzare in Piazza Marconi, per tutti piazza San Leone, prevedendo l’annullamento dei parcheggi. Spiega Minopoli: “Pensare di togliere i parcheggi in piazza significa decre­tare la chiusura delle attivitaÌ€ della zona  con un rischio occupazionale serio. Ci sono ben altre priorità che riguardano la viabilità e la manutenzione delle strade cittadine. Quello dei parcheggi e delle strisce blu di piazza San Leone dovrebbe essere l’ultimo dei problemi dell’amministrazione comunale. Siamo pronti a consegnare le chiavi delle nostre attività commerciali direttamente nelle mani degli amministratori. Non ci sarebbe piuÌ€ senso a restare aperti. Il parcheggio individuato in via Civano nei pressi della galleria commerciale è scomodo e fuori mano. Speriamo che il sindaco e gli amministratori ascoltino le nostre ragioni nel corso dell’incontro altrimenti decideremo forme di protesta più estreme”.

Intanto non lontano da piazza San Leone crecse la protesta dei cittadini dei borghi di Aurano e C astello abbandonati a se stessi con una viabilità ingolfata continuamente senza che si veda l’ombra di un vigile. In molti chiedono che il comandante dei caschi bianchi si decida a fare un sopralluogo nella zona per rendersi conto di persona di come sia difficile per gli abitanti uscire e rientrare nelle proprie abitazioni. Lo devono fare per forza con mezzi propri visto che non esistono quelli pubblici e spesso sono costretti s stare circa mezzora nel traffico per percorrere meno di un  chilometro. Siatuazione che diventa sempre più inostenibile soprattutto in questi mesi inmvernali con le piogge che trasformano le strade in veri e propri torrenti di acqua. Ma di vigili e amministratori neanche l’ombra.


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