“Ho saputo che è stato Emanuele Esposito ad uccidere Vastarella e Vigna nel circolo delle Fontanelle”, si pente un altro dei Lo Russo

“Ho saputo che è stato Emanuele Esposito ad uccidere Vastarella e Vigna nel circolo delle Fontanelle”. Sono queste le prime accuse di Rosario De Stefano, uomo del Lo Russo, che da qualche giorno ha deciso di pentirsi. Stanno cadendo uno dopo l’altro come le foglie d’autunno. Ecco quindi un altro pentito nella cosca dei “capitoni” di Miano che va ad allungare la schiera dei collaboratori di giustizia del clan Lo Russo. Rosario De Stefano, ragazzo del rione Sanità ed ex compagno di Antonella De Musis (dalla quale ha avuto una figlia) ha deciso di pentirsi. Non aveva alternative, come riporta Il Roma: poteva restare in carcere tutta la vita o se fosse stato scarcerato aveva il destino segnato: la camorra aveva deciso di eliminarlo. Su di lui c’era una condanna a morte, perché di lui, il clan Lo Russo non si fidava più. Anzi, in realtà non si era mai fidato e lo aveva usato per la “filata” dell’omicidio del boss Pierino Esposito. Rosario De Stefano, ex compagno di Antonella De Musis, e attuale compagna di Carlo Lo Russo, (colei che ha convinto il boss a fare il passo dalla parte dello Stato) sta parlando con i magistrati della Dda di Napoli da alcuni giorni. Le sue dichiarazioni sono in una fase embrio- nale e oltre a dover raccontare dell’omicidio per il quale è imputato dovrà riferire anche di ciò di cui è a conoscenza. Ha infatti riferito di quanto conosce dell’omicidio Vastarella-Vigna, oltre di una serie di reati commessi nel corso della sua permanenza al rione Sanità sotto l’egida del clan Lo Russo di Miano che al centro di Napoli aveva intenzione di conquistare ogni vicolo. Questa però in realtà non era l’aspirazione concreta di Lo Russo, che in- vece ha sempre dichiarato di essersi trovato per caso a voler gestire la Sanità e di aver volu- to uccidere Pietro Esposito perché gli aveva mancato di rispetto. Stessa storia anche per Walter Mallo dove il boss aveva detto di volergli addirittura tagliare la testa.

Carlo Lo Russo, prima di pentirsi fornendo una collaborazione ritenuta sincera dagli inquirenti, era un boss spietato, come lui stesso si è descritto nei vari interrogatori. Addirittura, aveva pensato di uccidere Rosario De Stefano nonostante quest’ultimo fosse stato decisivo per la penetrazione dei killer alla Sanità in occasione dell’agguato a Pietro Esposito. “Sapeva troppo e all’inizio avevo pensato di uccidere Rosario per paura che potesse rivelare l’accaduto, ma poi lasciai perdere in quanto è comunque l’ex compagno di Antonella”.

(nella foto le due vittime della strage delle Fontanelle alla Sanità: Giuseppe Vastarella e il cognato Salvatore Vigna e il killer Emanuele Esposito)


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