La joint venture tra il clan Tamarisco e la cosca della ‘ndranìgheta dei Pelle-Vottari del mandamento di San Luca nella Locride e che ieri ha portato ad otto ordinanze di custodia cautelare era fondata sulla fornitura di droga di prima qualità che arrivava a Torre Annunziata e che veinva ssmerciata negli ambienti Vip di Napoli e provincia. E i carichi di cocaina che venivano acquistati dai Tamarisco dovevano avere un marchio su ogni confezione. E’ questo il retroscena che emerge dall’ordinanza e che sottolinea il modus operandi per il traffico di droga che contraddistingueva l’attività di spaccio della cosca dei “Nardiello”. Bernardo Tamarisco era esigente e ci teneva a distinguersi dalle altre famiglie malavitose. La polvere bianca doveva essere raffinata e di prima qualità. Nulla importava se costava di più. tanto i clienti, quelli buoni, non mancavao affatto. Gli acquisti dei carichi di droga dovevano essere curati nei minimi dettagli. I Tamarisco aavevano la “pretesa” di acquistare pacchetti di polvere bianca che fosse diversa dalle altre con un marchio che facesse capire che era destinata solo ed esclusivamente a loro. Un simbolo su ogni pacchetto esterno e non simboli a caso ma marchi scelti direttamente dall’acquirente. I finanzieri del Goa hanno infatti ricostruito grazie all’intensa attività investigativa ed una serie di intercettazioni telefoniche che i Tamarisco nell’acquisto della droga sceglievano di volta in volta il simbolo da mettere sulla droga: si andava dall’elefante allo stemma dall’Audi o addirittura dell’I-phone. In altri casi invece simboli come «ri», simbolo motociclistico o il coccodrillo. Una simbologia che Domenico e Bernardo sceglievano di volta in volta. Forse un modo per lanciare anche un messaggio alla concorrenza che quella era roba di prima qualità. Non a caso lo scorso mese di settembre i carabinieri sequestrano a casa di un incensurato un via Roma un panetto di cocaina dove c’era la sigla CR7, Panetto Droga Cristiano Ronaldo, con l’immagine del campione di calcio del Real Madrid e campione d’Europa con il Portogallo. Gli investigatori non eslcudono che ci sia un legame e che quel panetto sia una fornitura dei Tamarisco. Dalle indagini è emerso anche che i carichi di cocaina venivano trasportati all’interno di autovetture che avevano il doppio fondo. Più macchine con carichi di piccole quantità per evitare di dare troppo nell’occhio, il carico partiva da San Luca e preso dai magazzineri in disponibilità della cosca di Torre Annunziata. A fare da corriere Domenico Bartolo e Francesco Pelle. Il restante della cosca distribuiva poi la merce ai vari acquirenti.
TUTTI I NOMI DEGLI ARRESTATI
Barbella Vincenzo, nato a Napoli il 1946
Bartolo Antonio, nato a Locri (CR) il 1974
Civale Salvatore, nato a Torre Annunziata, il 1974
Langiano Vincenzo, nato a Pompei il 1973
Pagano Michele, nato a Torre Annunziata
Pelle Francesco, nato a Locri (RC) il 1990
Tamarisco Bernardo, nato a Torre Annunziata
Tamarisco Domenico, nato a Torre Annunziata