“La recente, ennesima tragedia di Portici, con la morte di un lavoratore edile in un cantiere per la ristrutturazione di uno stabile, ancora per caduta da una impalcatura, ripropone e ricorda a tutti, qui in Campania, che l’emergenza sicurezza sul lavoro è ancora grave e tutta davanti alle responsabilità delle imprese, delle istituzioni, e dello stesso Sindacato. La morte dell’edile di Portici fa parte di quel 27% in più d’incremento che si registra ad ottobre 2016 rispetto a quanto era successo un anno fa di questi tempi”. Le sigle sindacali di categoria Feneal-UIL, Filca-CISL, Fillea CGIL hanno inteso proclamare una giornata di mobilitazione e di lutto per il prossimo 7 novembre con lo sciopero di un’ora con assemblee in tutti i cantieri per evitare che ancora una volta il tema della sicurezza venga “resettato” dall’agenda politica del governo e delle Istituzioni. “Siamo e rimaniamo in un livello di guardia a cui non pare che si diano risposte se non quelle dell’indignazione del giorno dopo – hanno sottolineato – e del rispettoso e doveroso cordoglio. Troppo poco. Se si esclude la legge regionale che istituisce il Fondo di sostegno educativo ai figli dei caduti sul lavoro, approvata a seguito di tante tragedie consumate sui cantieri, e di cui si chiede alla Regione di erogare le Borse di Studio assegnate e di indire il nuovo bando per l’anno scolastico 2016/2017”. Per il Sindacato: “Occorre intervenire subito per rafforzare i controlli preventivi, attuare tutte quelle misure che contrastano le concause dell’esposizione al rischio che fa dell’edilizia una vittima predestinata. Innanzitutto combattere il nero e il lavoro irregolare ripristinando il Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva) per contrastare l’evasione da parte delle aziende. Applicare il contratto edile a tutti coloro che stanno nei cantieri per far usufruire della formazione d’ingresso al cantiere prevista come obbligo dal contratto di lavoro. Abbandonare la pratica del massimo ribasso e del subappalto a catena indefinita. Aumentano gli infortuni, anche quelli mortali, nella fascia over 60, e questo ci fa dire che occorre rimuovere gli ostacoli che impediranno di uscire prima dal cantiere a chi ha più di 63 anni attraverso l’APE Agevolata (sociale) prevista dalla legge di bilancio, soprattutto il vincolo dei 36 anni di contribuzione, di cui 6 anni consecutivi e continuativi, se si vogliono evitare altre cadute dall’alto di edili a 64 e 65 anni”. Lunedì in tanti cantieri della Campania, su questi temi si terranno assemblee e presidi in preparazione di altre iniziative a sostegno della piattaforma sindacale”.