“Ho sempre pensato che ci fosse una regia dietro a tutte queste cose. Ho quasi la certezza su chi sia il regista. Ho riconosciuto i particolari dei posti dove sono stati girati quei video. Ho riconsociuto anche la voce, particolare, del suo compagno”. Così, durante la trasmissione ‘La Vita in Diretta’, la mamma di Tiziana Cantone, la 31enne di Mugnano, nel Napoletano, vittima della persecuzione on line, dopo la diffusione dei suoi video hot.
“La rete è libera, tutti scrivono quello che vogliono e non possiamo immaginare un filtro preventivo a tutto quello che viene postato nei social network o su siti. Si tratta di far sì che nel momento in cui un contenuto lesivo viene denunciato, anche dal segnalante, che questo contenuto venga rimosso o comunque oscurato. La tempestività é la chiave principale per evitare gli effetti drammatici che la cronaca, non solo a Napoli ci ha abituato a seguire in questi anni”. Cosi’ il garante della privacy Antonello Soro – intervenuto oggi a un convegno a Napoli sul tema ‘La tutela dei minori nel mondo digitale’ – sul caso della ragazza suicida dopo la pubblicazione di alcuni video hard che la ritraggono su internet. Soro ha sottolineato come l’aspetto sanzionatorio repressivo in questi casi sia l’ultimo da considerare: “Il primo impegno che abbiamo – ha sottolineato il garante – e’ rimuovere dai siti e da qualunque luogo in cui vengono diffuse immagini lesive della dignità della persona la povera Tiziana. Questo è l’obiettivo più immediato”. “Bisognerebbe chiarire – ha osservato – che in questi processi l’aspetto sanzionatorio non è il principale. L’aspetto decisivo è creare procedure e regole che consentano che i contenuti visivi non restino in rete un solo minuto. In questo senso sono utili sia gli atti della magistratura, sia le convenzioni in ambito europeo, che si vanno formando rivolte a intervento tempestivo. Poi ci sono anche gli aspetti sanzionatori nel caso si verificassero un rifiuto da parte dei social network di fronte a una decisione dell’autorità che chiede la rimozione”. Per Soro la vita on line non è regolata dalle stesse leggi che regolano la vita off line. “Invece bisogna cercare di armonizzare queste due dimensioni – ha sottolineato – per far si’ che chiunque di noi trascorra una parte della propria vita nella dimensione digitale lo possa fare in condizioni di sicurezza. Questo è l’obiettivo principale e su questo dobbiamo impegnarci come istituzioni sapendo che si gioca una sfida molto importante per il futuro”. Il quadro delle sanzioni è evidentemente insufficiente. “La dimensione delle ricchezze dei giganti della rete – ha sottolineato Soro – e’ tale che le nostre sanzioni non sono decisive ancorché nel nuovo regolamento saranno più importanti. Credo invece giochi molto la fiducia che si deve stabilire tra utenti e operatori. Una condanna del comportamento omissivo da parte di uno di questi grandi operatori della rete avrebbe effetti clamorosamente negativi nel rapporto di fiducia con utenti e consumatori e quindi questa è la vera grande sanzione. Naturalmente – ha concluso – non vogliamo minimizzare la necessità di incrementare anche le sanzioni tradizionali pero’ ripeto c’è un problema di fiducia da parte cittadini che utilizzano la rete nei confronti dei gestori della rete. Armonizzare gli interessi dei cittadini e quello degli operatori renderebbe tutto più facile”.