Il neo pentito della camorra dei Casalesi, Giuseppe Misso – sentito nell’aula di giustizia del tribunale di Santa Maria Capua Vetere lo scorso ottobre per il processo sui carburanti a carico della famiglia di Nicola Cosentino è tornato a parlare ieri degli affari politici dell’ex viceministro di Forza Italia, ma nel corso di un altro processo. Questa volta, nel corso dell’udienza svoltasi davanti al collegio giudicante presieduto da Orazio Rossi, nato dall’inchiesta della Dda battezzata «Il Principe e la ballerina» (riferito al progetto di un centro commerciale mai edificato e alle schede elettorali), il collaboratore di giustizia ha replicato quanto già dichiarato nei verbali all’indomani del suo pentimento soffermandosi sulle elezioni provinciali del 2005. Come riporta Il Mattino, il pentito ha spiegato: “Ricordo le elezioni provinciali di Caserta del 2005 durante le quali io, Corrado e Massimo Russo e Raffaele Letizia decidemmo di appoggiare Cosentino. Ma Cosentino perse in favore di De Franciscis e tale sconfitta la posso spiegare con il fatto che Nicola Ferraro appoggiò De Franciscis, così come la famiglia di Gaetano Iorio». L’imprenditore del calcestruzzo Iorio è stato assolto nel processo Spartacus I con sentenza definitiva, ma è imputato con Cosentino mentre Ferraro, ex consigliere regionale dell’Udeur, è invece rinchiuso nel carcere di Tolmezzo per scontare una sentenza definitiva di 5 anni e 4 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa. Misso, ex cassiere del capo dei capi Michele Zagaria, prima ancora autista di Walterino Schiavone, sarà interrogato mercoledì prossimo per il controesame dalla difesa degli imputati. Nelle sue deposizioni ha parlato anche del business legato alla costruzione mai avvenuta del centro commerciale «Il Principe”, considerato serbatoio di voti per i politici vicini a Cosentino. “Volevamo fare una sorta di Jambo 2 come quella che fece Zagaria a Trentola Ducenta”.