Scafati. La morte di Salvatore Rossi, l’ex carabiniere in pensione, molto probabilmente è stata provocata da un infarto. Lo stato di agitazione per quell’incidente automobilistico, l’innalzamento eccessivo della pressione e il cuore si è bloccato. Questa ipotesi potrà essere confermata solo nei prossimi mesi dal medico legale Giovanni Zotti che, oggi pomeriggio, ha effettuato l’esame autoptico sul corpo del 75enne scafatese, deceduto martedì mattina. Saranno i successivi esami istologici a dare la conferma definitiva per questa tesi. Domani sarà il giorno dell’ultimo saluto per il pensionato scafatese, presso la Chiesa di San Francesco alle 10,30 dopo una breve camera ardente. Nel frattempo continuano le indagini affidate al sostituto procuratore Ersilio Capone, rispetto ad eventuali responsabilità per la morte del 75enne. La Procura nocerina ha infatti aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. Prima di morire, infatti, Salvatore Rossi aveva avuto un diverbio con un automobilista pirata che aveva danneggiato l’auto di una signora. L’agitazione per quell’evento. Il tentativo di bloccare quel camionista potrebbero avere una correlazione con la sua morte. Ma questo sarà l’inchiesta a chiarirlo. L’ex carabiniere aveva appuntato su un foglietto anche il numero di targa di quel mezzo che era scappato via e grazie a quello gli inquirenti sono riusciti ad identificare il conducente, sequestrando il furgone che circolava senza copertura assicurativa. In tanti parteciperanno ai funerali del pensionato. L’ex carabiniere molto noti in città per il suo attivismo nell’associazione dell’Arma e benvoluto da tutti.