Ci sono quattordici indagati tra medici e paramedici per la morte di Michele Alfano, il quarantenne di Capaccio-Paestum deceduto giovedì notte nel reparto di terapia intensiva della clinica Cobellis, dopo aver subìto un intervento chirurgico per perdere peso. La Procura della Repubblica di Vallo della Lucania dovendo procedere all’autopsia su Alfano, prevista per mercoledì mattina, ha inviato un avviso di garanzia ccome atto dovuto a tutte le persone che hanno avuto contatti con la sfortunata vittima all’interno della clinica. Si tratta di Luigi Cobellis, di Vallo della Lucania; Luigi Angrisani, di Napoli: Giovanni Novi, di Ascea; Aniello Cavaliere, di Vallo della Lucania; Antonia Cobellis, di Vallo della Lucania; Rocco Cimino, di Teggiano; Carlo Testa, di Vallo della Lucania; Silvio De Querquis, di Napoli; Rosa Malfi, di Pomigliano d’Arco; Lucia Pepe, di Castel San Giorgio; Vincenzo Afeltra, di Gragnano; Antonietta Nese, di Agropoli; Daniela Danza di Salerno; Aldo Costanza di Montecorvino Rovella. Sono tutti accusati di omicidio colposo. Il pubblico ministero Vincenzo Palumbo, che coordina le indagini, gli ha conferito ufficialmente l’incarico ieri mattina al medico legale Adamo Maiese. Ora le parti avvisate potranno nominare propri consulenti così come la famiglia della vittima. Mic hele Alfan o era molto conosciuto nel Cilento avendo gestito per anni il bar 0828. Era entrato nella clinica il24 ottobre, pesava 120 chili e aveva problemi di diabete. Aveva deciso di sottoporsi all’intervento gastrico per la riduzione dello stomaco che gli avrebbe permesso di evitare il ricorso all’insulina. Operazione effettuata con esito positivo il 3 novembre. Lui stesso il giorno dopo l’operazione ha rassicurato gli amici su facebook: “Intervento superato”.Anche il fratello Alfonso si era sottoposto a un intervento per la perdita di peso Ad Alfonso era stato installato il palloncino gastrico,Michele invece fu sottoposto all’intervento di slim. Poi d’improvviso Michele aveva cominciato ad avverire continui bruciori allo stomaco e vomito. N onostante i medici dicessero che “la situazione era sotto controllo” il quadro clinico peggiorava di ora in ora. Fino a mercoledì quando Michele in poche ore ha subìto tre collassi cardiaci e nella notte il suo cuore ha smesso di battere.