Napoli, chiuso il nuovo droga market del clan Di Lauro al lotto K

Nel loro droga market avevano sostanze stupefacenti per tutti i gusti e tutte le tasche. Al lotto K di Scampia c’era un via continuo di clienti e così dopo una lunga serie di appostamenti i carabinieri sono riusciti ad intervenire e a bloccare i due pusher gestori della piazza di spaccio beccati proprio mentre vendevano una dose a un cliente. le manette sono scattate ai polsi di  Carlo Niola, 41enne vicino al clan Di Lauro nonché nipote del ras Enrico D’Avanzo,  e suo cugino, Raffaele Niola di Melito. Eroina, kobret e cocaina: il loro era un market della droga all’aria aperta dove arrivano clienti da Napoli e a dalla provincia. Nel corso della perquisizione sono stati trovati e sequestrati 6 ovuli di eroina, 2 involucri di cellophane con all’interno kobret, 10 palline di cocaina e 250 euro in contante.

In passato “Carletto”, come ricorda Il Roma, è stato denunciato per associazione camorristica e arrestato nel 2015, quando si scoprì pure che aveva intestato a un prestanome un motoscafo e una macchina di lusso. Finì in manette per traffico internazionale di stupefacenti gestito dal clan Di Lauro insieme ad altre 51 persone e si scoprì che era “proprietario” di un motoscafo di nove metri e di un’Audi TT. Ma, pur avendone la disponibilità, sia l’imbarcazione che la macchina erano intestati a un prestanome di assoluta fiducia, come si capisce da una serie di telefonate intercettate dagli investigatori. Il 14 novembre 2001 Carlo Niola, che utilizzava un’utenza telefonica in uso a Raffaele Paolo, chiese a un certo “Pierino” di intestarsi un’imbarcazione che intendeva acquistare. “È uno scafo….ma quanti metri è?”. “È nove metri, ne parliamo sabato pomeriggio da vicino. Ma tu non la devi comprare, te la pigli…. hai capito come? Il TT è tuo? “Eh” “E tieni anche una barca”. “Va bene”.

(nella foto Carlo Niola e Raffaele Niola)

Articolo precedenteImpatto mortale a Nocera inferiore: domani l’interrogatorio del barista arrestato
Articolo successivoNapoli, furto fallito alla pizzeria Sorbillo: è caccia al bandito solitario