Napoli, misterioso incendio all’orto sociale urbano di Ponticelli

Bruciato lo spazio di socializzazione dell’Orto Sociale Urbano di Ponticelli, creato in una parte del parco “Eduardo De Filippo” affidato dal Comune di Napoli all’ Unità Dipendenze Centro Diurno Lilliput Asl Na1 Centro ed alla Rete Territoriale costituitasi intorno all’orto. Ieri mattina quando il gruppo di lavoro del l’Orto Sociale Urbano di Ponticelli è andato a predisporre lo spazio e i materiali per agevolare il lavoro del wor- kshop che si terrà nei prossimi giorni, ha trovato lo spazio di socializzazione bruciato. “Abbiamo da subito pensato ad un ennesimo atto di vandalismo – hanno raccontato i volontari- ma le modalità con cui è stato appiccato il fuoco ci hanno fatto pensare ad un chiaro atto d’intimidazione, hanno raccontato al quotidiano Il Roma. Fino all’altra sera i volontari testimoniano che era tutto in ordine quando hanno chiuso l’Orto, “quindi il tutto deve essere avvenuto durante la notte in più la forte pioggia aveva bagnato tutto e questo rendeva difficile appiccare il fuoco, per questo motivo serviva qualcosa di forte per far prendere le fiamme. Infatti abbiamo trovato più bottiglie di plastica con residui di benzina proprio sotto l’ombrellone di paglia, i tavoli ed i tronchi/sgabello bruciati, questo indica chiaramente un atto di premeditazione ed un organizzazione, e non un atto di vandalismo estemporaneo. L’incendio è stato appiccato alla vigilia del Workshop Internazionale di Autocostruzione per i Sistemi di Gestione delle Acque con materiali di riciclo che si terrà proprio all’Orto Sociale Urbano di Ponticelli da oggi al 16 novembre. Si tratta di una iniziativa promossa da Diarc Dipartimento di Architettura Università Federico II di Napoli, SmartLab, Stress-Metropolis e organizzata da Habitat Unit in collaborazione con ReMida Laboratorio di Riciclo Creativo, Orto sociale Urbano di Ponticelli, centro Dipendenze Centro diurno Lilliput Asl NA1 Centro e Centro sociale Casa Mia Nitti Archintorno.
Dopo la denuncia dei esponsabili alle forze dell’ordine, saranno i vari uffici investigativi a prendere in carico la questione cercando di capire, prima di tutto, se si è trattato di un atto intimidatorio oppure di un gesto vandalico di qualche balordo. Nessuna ipotesi è esclusa.


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