Napoli, processato per rapina perchè riconosciuto da un cassiere. Assolto: la difesa scopre che la vittima era di spalle al momento del colpo

Era stato arrestato, finito in carcere e processato perché ritenuto un rapinatore e ora dopo un anno da incubo con alcuni mesi di carcere è stato assolto. E’ la triste e assurda vicenda che vede come protagonista Vincenzo Mazzeo, 46, idraulico originario della Riviera di Chiaia che ora visto concludersi felicemnte la sua vicenda ma che comunque l’ha segnato e non poco.La sua vicenda viene raccontata dal quotidiano Il Roma che spiega come grazie alle indagini difensive portate a termine dall’avvocato Giuseppe De Gregorio che Mazzeo è stato assolto. Accusato cioè di aver messo a segno un colpo in un supermercato di Fuorigrotta, lì dove era cliente da sempre.

La storia inizia nel settembre del 2015. Un uomo con un casco, quasi integrale e con il volto coperto, entra nel supermercato e mette a segno una rapina. Il cassiere ritiene di riconoscere quella persona come un cliente abituale del supermercato. Così il giorno che lo incrocia per gli scaffali, lo segue, si annota il numero di targa dell’auto e lo denuncia alle forze dell’ordine. Gli agenti iniziano le indagini, identificano l’uomo alla guida in Vincenzo Mazzeo, incensurato di 46 anni. Mostrano le foto della carta d’identità al cassiere, carta d’identità che ha scoperto l’avvocato, essere vecchia di decenni, e lo riconosce senza ombra di dubbio. Anzi, addirittura potrebbe essere il responsabile di altri colpi messi a segno con lo stesso modus operandi. Una doccia gelata, il Riesame conferma. L’avvocato De Gregorio decide per il dibattimento e non per l’abbreviato. Occorreva scardinare le ricostruzione dell’accusa, visionare carte, tabulati, telecamere. Ecco, le telecamere. La svolta della difesa, e della vita di Mazzeo sono state le telecamere interne del supermercato. È stato lì che si è scoperto che la tesi del cassiere non stava né in cielo, né in terra. L’uomo che lo rapi-
nava era alle sue spalle, questo vuol dire che non lo ha potuto vedere in faccia. Quando l’avvocato De Gregorio ha raccontato questo ai giudici l’im- putato piangeva per la commozione e la rabbia di essere stato accusato ingiustamente. Alla fine è stato assolto. Non era lui il colpevole.

 


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