“Il massmediologo e giornalista Klaus Davi e’ stato ripetutamente spintonato e insultato a Gioia Tauro, sotto la villa dell’avvocato Gioacchino Piromalli, accusato di appartenere all’omonima cosca e ora libero, a seguito della sentenza di assoluzione nel processo ‘Cent’anni di storia’, del maggio 2008”. Lo rende noto un comunicato dello stesso Davi. “Il giornalista – prosegue la nota – era a Gioia Tauro per realizzare un servizio sull’omicidio di Ferdinando Caristena, assassinato nel 1990 dalla ‘ndrangheta, per mano del clan Mole’ – Mazzitelli, a causa della sua presunta omosessualita’. Dopo aver intervistato, con il suo co-autore Alberto Micelotta, il sindaco della citta’ Giuseppe Peda’, si e’ recato sotto l’imponente residenza dell’avvocato per chiedere se si trovasse in casa. Un signore di circa 60 anni, ha iniziato a spintonarlo e insultarlo ripetutamente: ‘Sei un pezzo di m…, dai fastidio a questi ragazzi (riferito a Piromalli e ai parenti ndr), adesso ha rotto, lei a questi ragazzi li deve lasciare stare…sta rompendo i coglioni lei, chi ti ha dato il permesso di parlare male della mia Calabria?’. Alle offese Klaus Davi ha controbattuto: ‘Scusi ma a chi sto dando fastidio, mi faccia i nomi?’ e per tutta risposta il signore lo ha spintonato e minacciato piu’ volte”. “Dato che la situazione rischiava di degenerare – conclude la nota – sono intervenuti tempestivamente gli agenti della Digos che hanno identificato il sessantenne. La presenza della polizia pero’ non e’ servita a mitigare il clima surriscaldato tant’e’ che ad un certo punto il signore si e’ rivolto a Davi dicendo: ‘Ma vuoi vedere che ti gonfio la faccia davanti alla Polizia?’. Il giornalista ha pubblicato il video dell’aggressione su Youtube e lo ha consegnato questa mattina alla Procura di Reggio Calabria. Nonostante l’intimidazione, Klaus Davi e’ andato comunque a citofonare alla villa di Gioacchino Piromalli. A rispondergli e’ stata la moglie la quale, senza aprire la porta, lo ha informato che non era possibile incontrare il marito nonostante la promessa che lei stessa aveva fatto a Davi a telecamere accese in un precedente servizio”. “Quando vedo queste cose mi domando: dov’e’ lo Stato? dov’e’ la politica? Come si puo’ consentire – ha sostenuto Davi – che la ‘ndrangheta arrivi al punto di creare un clima che aizza cittadini comuni e incensurati contro i giornalisti? Perche’ non se ne occupa la commissione parlamentare antimafia?”.