“Nepotismo” all’Università di Salerno: ecco tutti i nomi. L’indagine della Procura di Nocera. La lista inviata a Cantone

Salerno. Nepotismo, questo ‘conosciuto’ all’Università di Salerno. Anni di ‘familismo’ raccontati in una lettera nella quale ci sono nomi e cognomi di professori e di parenti. La lista nera del nepotismo, in violazione all’articolo 18 della legge 240 che si proneva – nei fatti – di arginare la legge dei ‘Baroni’ universitari. Una lista nera inviata al Presidente dell’Anac Raffaele Cantone, alla Corte dei Conti e alla Procura di Nocera Inferiore, oltre che ai vertici di Carabinieri e Finanza. E non è mancata la contromossa. La Procura di Nocera Inferiore invia una richiesta di documentazione urgente al Rettore Aurelio Tommasetti. La nota della sezione dei carabinieri mette in subbuglio l’establishment burocratico dell’Unisa perché se il riscontro fosse positivo demolirebbe anni di gestione baronale. I concorsi, gli assegni di ricerca, le assegnazioni di cattedra affidati a persone legate da vincoli di parentela o affinità fino al quarto grado di parentela di Rettore, professori, direttore generale o un componente del consiglio di amministrazione dell’Ateneo sono illegittimi. Lo decretò l’ex Ministro Gelmini nel 2010, con la riforma della legge 240. La questione è al vaglio dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, che dovrà esprimere un parere sui figli dei ‘baroni’ e sui ‘baroni’ stessi. E questa volta nella richiesta di documentazione la Procura di Nocera Inferiore e il pm Amedeo Sessa ci vanno giù pesante. Mirati. Documentazione urgente che il Rettore Tommasetti deve recuperare e inviare in Procura. Si chiede di acquisire la documentazione relativa all’assegno di ricerca della dottoressa Valeria Vitolo, figlia del notissimo professore di diritto commerciale, Rodolfo – tante volte menzionato nelle lettere del ‘corvo’ dell’Unisa che ha vinto un concorso bandito dal Simalab per conto di Unisa.

E poi si passa al dottorato di Alessandro Mazzetti figlio di Massimo, ex direttore del Dipartimento di discipline storiche e antropologiche che ha ottenuto un dottorato in Scienze delle Comunicazioni. Figli d’arte anche per il professore Francesco Citarella che avrebbe fatto assumere come ricercatrice la figlia Germana, di cui i carabinieri chiedono l’acquisizione della documentazione. E poi ancora Silvia Cosimato figlia di Gisella Maiello, ordinario di lingua e letteratura francese, che avrebbe ricevuto un assegno di ricerca presso il dipartimento di Ingegneria industriale. Tra la famiglia Maiello-Cosimato e il Rettore Aurelio Tommasetti vi sarebbe, tra l’altro, anche un rapporto più stretto legato all’affitto di un appartamento a Salerno. Ma questa è un’altra storia. Nell’elenco dei ‘protetti’ c’è anche il nome di Enrico Sicignano, delegato del rettore al Patrimonio, che avrebbe fatto assumere come lavoratrice temporanea la figlia presso l’Università di Salerno.

La casta dell’Unisa che si è scambiata favori reciproci è stata impudica. Cognomi ricorrenti e parentele strettissime sono il fulcro di un sistema consolidato nell’Università salernitana. La richiesta di documentazione tocca anche personaggi notissimi, professori di stimata fama, ancorchè ex magistrati, come Sergio Perongini, direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche. Il figlio del professore Perongini ha il figlio vincitore del dottorato in Management e Information Technology del quale la Procura di Nocera Inferiore ha chiesto la documentazione. Un assegno di ricerca lo avrebbe vinto, secondo gli inquirenti, anche Orlando Troisi, collaboratore di Tommasetti e fihlio di Nunziante Troisi che aveva vinto con la ditta Ristopizza la gara d’appalto per i punti ristoro degli atenei. Sistemata, nella biblioteca dell’Ateneo, anche la moglie di Orlando Troisi. E anche di questo si chiede conto e ragione.

C’è, poi, un’intera famiglia che si è sistemata con incarichi nell’Università. Francesco Polese, professore associato e poi ordinario è il figlio di Nello Polese, membro de Nucleo di valutazione dell’Unisa. Ma Francesco Polese, prof ordinario del Dipartimento di Management, è anche il marito di Sandra Sarno, vincitrice del dottorato e poi ricercatrice. Sandra Sarno ha due sorelle, Maria e Debora, entrambe hanno vinto un dottorato di ricerca presso il dipartimento di Ingegneria industriale. Debora Sarno, inoltre, avrebbe anche vinto un assegno di ricerca bandito dal dipartimento di management di cui fa parte proprio il cognato Francesco Polese.

E infine ma non ultimo, rispunta il caso dell’ex presidente della Corte d’Appello, Matteo Casale, capo di gabinetto del Rettore Tommasetti. E proprio Tommasetti è stato invitato a produrre la documentazione relativa ai figli dell’ex magistrato uno professore presso la cattedra di diritto penale e l’altra presso il dipartimento di Scienze giuridiche diretto dal professore Perongini. Un intreccio familistico sul quale vuole vederci chiaro anche l’Anac che attraverso il suo presidente Raffaele Cantone dovrà valutare cosa sta accadendo da alcuni anni a questa parte nell’Università di Salerno.

Rosaria Federico


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