Altri tre colpi di scena al processo per l’omicidio di Patrizia Attruia, la 47enne di Scafati trovata morta nel merzo dello scoros anno, chiusa in una cassapanca nella sua casa di Ravello, in costiera amalfitana. Ora è indagata anche Giovanna Lima, sorella di Giuseppe, sospettato di aver aiutato l’assassina Vincenza Dipino, entrambi di Ravello. La donna è indagata per favoreggiamento perchè avrebbe reso dichiarazioni fuorvianti in fase di indagine per aiutare il fratello. Ieri Giovanna Lima, come riporta La Città , davanti ai giudici della Corte d’Assise ha proseguito con la propria versione dei fatti, parlando della storia tra il fratello e la Dipino e di come la Attruia si sia messa in mezzo. Nel corso dell’udienza sono state acquisite anche le dichiarazioni scritte della ex moglie di Lima e dalle figlie che raccontano le violenze e le aggressioni subite, per le quali a carico dell’uomo vi sono anche delle sentenze di condanna. E non solo. Proprio la ex moglie dell’uomo, da Bagnolo Mella nel Bresciano dove vive, ha portato alla luce un aspetto «inedito» del suo ex: Giuseppe non sarebbe nuovo a questi menà ge a tre. Nella sua memoria, in particolare, la ex moglie parla dei tradimenti del marito e, soprattutto, delle violenze fisiche e delle botte prese ogni qual volta richiamava l’uomo alla «correttezza» coniugale. L’udienza è stata poi rinviata al prossimo 5 dicembre ma è stata calendarizzata anche un’altra data importante: il 12 quando verrà sentito proprio Lima. L’uomo, secondo il gup che ha chiesto per lui l’imputazione coatta, potrebbe aver avuto un ruolo determinante nell’omicidio della Attruia e non soltanto, come indicato in un primo momento, aver contribuito ad occultare il cadavere della vittima all’interno di una cassapanca. Il gup ripete più volte nella sua ordinanza le parole «assoluta certezza» in riferimento alla partecipazione di Lima all’omicidio anche perché, secondo i rilievi scientifici, l’uomo e la vittima erano adagiati vicini sul letto prima dell’omicidio. Sul corpo dell Attruia, difatti, sono stati trovati anche segni di percosse.
(nella foto da sinistra la vittima patrizia attruia, giuseppe lima e vincenza dipino)