Il Pd picchia duro su Luigi Di Maio e M5S rispedisce al mittente le accuse. Divisi praticamente su tutto, intenti a ribattere colpi su colpo sui temi della campagna referendaria, dem e cinquestelle sono una volta di più ai ferri corti per via della foto pubblicata dal “Mattino” che ritrae il vice presidente della Camera con Salvatore Vassallo, fratello del pentito del clan dei Casalesi Gaetano, sotto processo per disastro ambientale nella Terra dei fuochi. Il fatto è emerso ieri e Di Maio si è giustificato dicendo di aver fatto quella foto al termine di un’iniziativa politica in Campania e di essere del tutto all’oscuro di chi fosse accanto a lui. “Avrò fatto centomila foto in questi anni. Il M5S è in prima linea nella lotta alla criminalità, io la camorra la voglio distruggere e non ho nessun contatto con queste persone”, ha tagliato corto il vice presidente della Camera che, tuttavia, non si è ‘salvato’ dal fuoco incrociato del Pd. “Di Maio dice che non sapeva chi fosse. Noi dovremmo chiedere la fedina penale, loro possono cadere dal pero? Onestà a Cinque stelle”, scrive il senatore Pd Stefano Vaccari, ricordando il caso del ministro Giuliano Poletti, immortalato a tavola, nel corso di una cena elettorale, al tavolo con il boss di ‘Mafia Capitale’ Salvatore Buzzi e con diversi componenti dei Casamonica. “Di Maio – attacca la senatrice Francesca Puglisi – non sapeva chi fosse? La dice comunque lunga sull’onesta’ del M5s”. “Di Maio – insiste Mauro Del Barba, senatore Dem – chiede il confronto, intanto si confronta con persone ben poco credibili”.
“Alcuni membri del Pd – replicano Giulia Grillo e Luigi Gaetti, capigruppo M5S alla Camera e al Senato – come polli in batteria, sono partiti all’attacco di Luigi Di Maio. Non avendo a cosa attaccarsi, il Pd trae spunto dal nulla, da una delle migliaia di foto che a Luigi vengono chieste ovunque vada. Ma sono i fatti quelli che costituiscono il valore di un uomo, non le parole”. “Evidentemente il Pd, che non crediamo possa vestirsi del manto della purezza, soprattutto in quella terra, avrà una guida dei ristoranti che sono vicini a personaggi ambigui. Stupisce poi che lo stesso Pd attacchi Luigi Di Maio quando il sindaco renziano di Cesa è spesso a cena proprio lì, con tanto di foto pubbliche sulla pagina del ristorante”. “Guardino piuttosto alle loro colpe rispetto a quella terra martoriata dalla camorra e dai suoi loschi traffici e governata da loro. Il M5S è nato per combattere proprio quell’idea di Paese, quella criminalità che pensa di essere superiore a tutti. Non solo allo Stato, ma anche all’aria che lei stessa respira ogni giorno. Il Pd, invece – concludono Grillo e Gaetti – è nato per fare comunicati stampa”.