‘Prestiti’ con tassi da strozzino e richieste di ‘pizzo’ con almeno 5 vittime. E’ l’attivita’ di una banda scoperta da una indagine dei carabinieri di Macerata Campana, nel Casertano, che ha portato a misura cautelari in carcere emesse dal gip di Napoli per Michele Mastroianni, Luigi Noia, Luigi Lazzarotti e Silverio D’Aria, che devono rispondere di usura ed estorsione. Le indagini sono partite a settembre 2015 dopo il ritrovamento in casa di Francesco Mastroianni, fratello di Michele, di una libro mastro che riportava tutte le attivita’ estorsive e di usura del gruppo. Intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione e dichiarazioni delle vittime hanno consentito di accertare 4 casi di estorsione e uno di usura tra novembre 2015 e maggio 2016. Luigi Noia e Michele Mastroianni hanno vessato un imprenditore di pompe funebri di Recale, elargendogli prestiti in cambio di interessi del 10% al mese; l’impossibilita’ di pagare della vittima ha fatto si’ che i due, oltre alla restituzione del denaro, hanno preteso l’inserimento della moglie di Mastroianni nella ditta. Noia, inoltre, con D’Aria ha chiesto in almeno tre casi il ‘pizzo’ e persino si e’ fatto restituire denaro da 3 vittime di usura ed estorsione che avevano ricevuto da lui, dopo un processo, il risarcimento del danno. L’uomo e’ in carcere, mentre per Mastroianni, Lazzarotti e D’Aria il gip ha concesso i domiciliari.