Non saranno riascoltate le due bambine testimoni di accusa al processo per l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni precipitata dall’ottavo piano di un palazzo al Parco verde di Caivano il 24 giugno 2014. Lo ha deciso la quinta sezione della Corte di Assise di Napoli presieduta da Alfonso Barbarano che ha respinto la richiesta avanzata dalla difesa dell’imputato dell’omicidio, Raimondo Caputo, detto Tato’. La Corte ha comunque precisato che le bambine, le cui dichiarazioni vennero raccolte nell’ambito di un incidente probatorio, potrebbero venire riascoltate qualora emergesse tale necessità all’esito dell’istruttoria dibattimentale. La Corte ha stabilito anche che non potranno essere effettuate riprese televisive e che verrà disposto il dibattimento a porte chiuse nelle udienze in cui saranno trattati i casi di abusi sessuali su minori. I giudici hanno infine ammesso le liste di testimoni presentate dalle parti e hanno rinviato il processo al 16 novembre prossimo.Secondo quanto si è appreso, verranno interrogati come testimoni alcuni investigatori che hanno svolto le indagini. Le udienze si terranno tutti i mercoledì dopo mezzogiorno.
Presenti in aula i due imputati: Raimondo Caputo, accusato dell’omicidio della piccola e di abusi sessuali nei confronti della bimba e delle tre figlie della compagna Marianna Fabozzi, e la stessa Fabozzi, accusata di aver coperto e non aver denunciato gli abusi del compagno. I due imputati sono difesi rispettivamente dagli avvocati Paolino Bonavita e Salvatore Di Mezza. Presenti in aula anche la madre di Fortuna, Domenica Guardato detta Mimma e i suoi genitori, nonni della piccola, costituiti parte civile e rappresentati dall’avvocato Angelo Pisani. Si sono costituiti parte civile anche Pietro Loffredo, padre di Fortuna ed ex compagno di Mimma Guardato, e due associazioni per la difesa dei minori.
 “Il processo per la morte di Fortuna Loffredo va riunito alle indagine per la morte del piccolo Antonio Giglio deceduto in circostanze simili nel 2013”. Questa l’eccezione preliminare sollevata dall’avvocato Paolino Bonavita che assiste Raimondo Caputo, detto Tito’, accusato di aver violentato e ucciso la bambina che abitava nel Parco Verde di Caivano. Questa mattina e’ partito il processo davanti alla quinta Corte d’Assise di Napoli. Il presidente Alfonso Barbarano, con una ordinanza, ha rigettato la richiesa dell’avvocato di Caputo. Poi, ritenendo “inopportuna una esposizione mediatica prolungata”, la corte si e’ riservata di valutare di volta in volta se l’udienza possa essere celebrata a porte aperte, per le riprese televisive.